La notizia del successo arriva dal Brasile, dove pure i test erano stati sospesi a seguito del decesso di un volontario
vaccino
È sempre più serrata la competizione per arrivare alla cura tra Russia e USA. Il Cremlino sostiene che il suo prodotto sia migliore, ma intanto non riesce a stare dietro alle scadenze…
All’Italia dovrebbero arrivare 3,4 milioni di dosi. Trattandosi di un vaccino che ha bisogno di due somministrazioni, significa fornire una copertura per circa 1,7 milioni di persone
Ugur Sahin e Özlem Türeci, due scienziati di origine turca, cresciuti e residenti in Germania, proprietari dell’azienda di biotecnologie in partner con Pfizer per la ricerca della cura al Coronavirus
Appena il 54% della popolazione dell’Hexagone si dice pronto a farsi iniettare il prodotto statunitense. Una cifra in costante diminuzione nonostante la seconda ondata: ad agosto era il 59%
Rally in tutte le Borse. Ma il re dei i metalli va giù come semplice piombo. Segno che forse siamo al giro di boa (o almeno lo sperano gli investitori)
Ennesima figuraccia della Casa Bianca sul Covid-19. Il numero 2 prova a dire che il prodotto è nato grazie all’amministrazione USA, ma viene subito zittito
In Russia intoppi invece per lo Sputnik V. La deadline imposta da Putin è troppo ravvicinata e la produzione non è all’altezza
Sentito da StartupItalia, il Professore Giovan Battista Vizzini è Chief Operating Officer del dipartimento italiano dell’Università di Pittsburgh, da mesi alla ricerca della cura per il Coronavirus
Lo ha detto il suo “babbo”, il ricercatore senese a capo del progetto Rino Rappuoli. Dopo il doppio stop subito dalle statunitensi Regeneron e Eli Lilly, l’Italia è ancora più in prima linea