Il cofondatore dell’acceleratore di startup californiano riavvolge il nastro della storia: ecco come, secondo lui, sono realmente andate le cose
Y combinator
Ha augurato la morte ad alcuni supervisori di San Francisco, membri dell’organo legislativo. Alcuni di loro hanno ricevuto lettere con minacce
Finora questa figura non era mai stata prevista in organico. Dalla Silicon Valley c’è attenzione sulla regolamentazione dell’intelligenza artificiale
Imprenditore, programmatore e saggista. Nel 2005 ha fondato Y Combinator, luogo magico per chi fa innovazione. Negli anni ha aiutato tante aziende a decollare. «Le startup falliscono perché non danno ai clienti ciò che vogliono». Buon viaggio nella nuova puntata di “Vite Straordinarie – Ritratti fuori dal comune”
Nel 2005 ha cofondato Y Combinator. Investitrice in aziende come OpenAI, ma anche autrice di libri. Di recente ha lanciato un podcast in cui chiacchiera con mostri sacri del mondo tech. Il suo consiglio ai giovani? «Gli ingredienti più improbabili la ricetta perfetta per una nuova startup»
La società ridurrà gli investimenti in startup late stage. Alla luce di questa decisione ha deciso di tagliare il 20% del personale
YC sta investendo sempre di più nelle startup europee. Erano 27 nell’ultimo programma, 12 nel precedente, e sono in continua crescita.
Creata da tre giovani italiani Nunzio Martinello, Nicola Possagnolo e Sebastiano Favar all’interno del programma di accelerazione Y Combinator della Silicon Valley, Akiflow ha subito conquistato 1.800 investitori e raccolto 150mila dollari
Più di cento startup da 19 paesi si sono presentate nella due giorni organizzata dall’acceleratore in California. Tra i settori trainanti, i servizi B2B e l’healthcare
Tutto quello che avreste voluto sapere sui trend in ascesa tra le startup (e non avete mai osato chiedere). Raccontato direttamente da uno degli acceleratori più importanti del pianeta