Vale per il social network. Ma per il metaverse?
Meta, il nuovo nome del gruppo Facebook, ha annunciato che chiuderà il proprio sistema di riconoscimento facciale sul social network questo mese. La notizia, rilanciata in un articolo sul sito aziendale a firma di Jerome Pesenti, VP of Artificial Intelligence, sta alimentando il dibattito su una tecnologia presente da molti anni e sulla quale sempre più dubbi sono stati sollevati, soprattutto per quanto riguarda la privacy degli utenti. «Le persone che hanno optato per la nostra impostazione di riconoscimento facciale – spiega Pesenti – non saranno più riconosciute automaticamente in foto e video, e cancelleremo il modello di riconoscimento facciale utilizzato per identificarle. Questo cambiamento sarà uno dei più grandi nell’uso del riconoscimento facciale nella storia della tecnologia. Più di un terzo degli utenti attivi giornalieri di Facebook l’hanno scelta». Come si legge sul New York Times l’addio alla riconoscimento facciale di Facebook comporterà la cancellazione di un miliardo di identità biometriche.
Introdotta nel 2010, la tecnologia del riconoscimento facciale di Facebook a cui presto verrà dato l’addio ha permesso a Menlo Park di raccogliere una quantità immensa di dati. E come sono stati utilizzati? Ad esempio ogni volta che vi è stato suggerito di taggare un vostro amico in una foto pubblicata sul social network. Questo non significa che Meta abbandonerà una delle innovazioni più importanti del settore tech: ora che la multinazionale ha annunciato il nuovo corso sul metaverse i dati restano una risorsa imprescindibile.
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Negli ultimi anni si è molto parlato di riconoscimento facciale, associato a un uso distorto e pericoloso della tecnologia. In mano a governi autoritari o dittatoriali, questo insieme di dati può garantire un controllo di massa asfissiante. Anche durante la pandemia si è ragionato sulle possibili implicazioni e di recente vi abbiamo testimoniato di come il trend sia in crescita nel mondo: a Mosca si entra in metropolitana anche mostrando semplicemente il viso ai tornelli. Nel frattempo, ad esempio negli USA, le moratorie sull’utilizzo del riconoscimento facciale ne hanno frenato l’impiego in diverse città.