Notizie attorno al mondo, con l’innovazione come denominatore comune. Sono quelle raccolte tutti i mercoledì sui profili social di Paola Pisano, tra questi LinkedIn e Instagram, nel tentativo di comprendere dove ci porterà la tecnologia e qual è il suo ruolo nella vita di istituzioni, aziende e semplici cittadini.

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AI Agent in evoluzione
Project Vend è un progetto sperimentale di Anthropic per gestire un distributore automatico nella sede di San Francisco con un agente di AI. L’esperimento è stato effettuato in collaborazione con l’azienda di sicurezza AI Andon Labs I ricercatori hanno dato istruzioni al loro agente-negoziante, soprannominato Claudius, affinché gestisse 10 prodotti. Alimentato dal modello AI Claude Sonnet 3.7 di Anthropic, l’agente aveva il compito di vendere i beni e generare un profitto. Claudius aveva a disposizione denaro, accesso al web, al canale Slack di Anthropic, un indirizzo email e contatti presso Andon Labs, incaricati di rifornire il negozio. Ma oggi gli Agenti hanno ancora bisogno di una supervisione umana? L’agente AI ha commesso diversi errori: alcuni banali, altri bizzarri mostrando poca comprensione del ragionamento economico. Ha ignorato le offerte speciali dei fornitori, ha venduto articoli sottocosto e ha applicato sconti eccessivi ai dipendenti di Anthropic. Ancora più allarmante, Claudius ha iniziato a interpretare il ruolo di un essere umano reale, inventando una conversazione con un dipendente di Andon che non esisteva e affermando di aver visitato 742 Evergreen Terrace (l’indirizzo dei Simpson) e promettendo consegne indossando una giacca blu e una cravatta rossa. In seguito, ha affermato che si trattava di uno scherzo del 1°aprile.

Giovani laureati e AI
La situazione per i giovani neolaureati non è delle più rosee. La percentuale di studenti MBA persino della Harvard Business School e del MIT Sloan senza un’offerta di lavoro a tre mesi dalla laurea è aumentata drasticamente dal 2021. Uno dei fattori è sicuramente l’ascesa dell’intelligenza artificiale: le attività di programmazione vengono automatizzate, così come i compiti amministrativi che prima venivano affidati ai giovani. Molte aziende di servizi professionali e tecnologiche hanno assunto troppo nel periodo post-pandemico. L’anno scorso, nel Regno Unito, ci sono state in media 140 candidature per ogni posto di lavoro per laureati (l’Institute of Student Employer). L’istruzione riuscirà ad evolvere da necessaria per un lavoro a utile per un mondo in cambiamento? Le università e il settore privato dovranno collaborare sempre di più affinché i corsi si evolvano in linea con le esigenze in cambiamento del lavoro. Aziende e governi dovranno anche rafforzare il supporto alla formazione continua e all’apprendimento permanente; una laurea triennale può diventare obsoleta in breve tempo. Le difficoltà dei laureati universitari dovrebbero inoltre stimolare maggiori investimenti nella formazione professionale non universitaria e nelle opportunità di apprendistato, come richiesto da tempo dalle imprese.
Veo 3 e le novità in essere
Google ha introdotto la funzione image-to-video nel generatore AI Veo 3, integrato nell’app Gemini. Questa funzionalità era già stata implementata nello strumento Flow, presentato a maggio durante la conferenza I/O. Ora è disponibile in oltre 150 paesi, per gli utenti con abbonamento Ultra o AI Pro, con un limite massimo di tre video generabili al giorno, senza possibilità di accumulo. L’utente carica una foto, descrive l’audio desiderato tramite un prompt testuale e il sistema genera automaticamente un breve video che può essere scaricato o condiviso. Tutti i contenuti generati con Veo 3 sono contrassegnati da una filigrana visibile con la scritta “Veo” e da una filigrana digitale invisibile SynthID, pensata per garantire la tracciabilità dei contenuti creati con intelligenza artificiale. Quali potrebbero essere le conseguenze di questo nuovo strumento? In sole sette settimane dal lancio di Veo 3, gli utenti hanno già prodotto oltre 40 milioni di video tramite l’app Gemini. Grazie a questa tecnologia, la creazione video diventa accessibile anche a chi non possiede competenze tecniche specifiche, aprendo nuove possibilità per creator, educatori, comunicatori e aziende. L’immagine statica, tradizionalmente usata come elemento finale, diventa ora il punto di partenza per costruire narrazioni visive dinamiche, in cui anche l’audio può essere generato tramite semplici descrizioni.

Una infrastruttura nazionale di dati per la Cina
1,1 miliardi di utenti internet della Cina producono più dati di chiunque altro al mondo. La Cina sta costruendo una vera e propria infrastruttura nazionale dei dati, integrando la raccolta e la gestione in ogni livello amministrativo e sfruttando la rete di telecamere per la “sicurezza nazionale”. I dati vengono considerati beni strategici: le imprese statali li stanno valorizzando come asset da inserire nei bilanci o da scambiare, mentre il governo centrale impone l’obbligo di condivisione tra le amministrazioni. L’introduzione imminente dell’ID digitale nazionale, con il controllo statale su tutte le attività online, rafforza ulteriormente il potere centrale e riduce l’autonomia delle big tech, che potranno accedere solo a informazioni anonimizzate. La gestione dei dati diventerà sempre di più una sfida per le democrazie? L’”oceano nazionale di dati” potrebbe garantire alla Cina un vantaggio competitivo nell’addestramento dell’intelligenza artificiale, nel lancio di nuove imprese e nella coordinazione delle politiche pubbliche. Questo comporta anche il rischio di uno stato iper-controllante, con scarse garanzie per libertà individuali e proprietà privata. In un mondo dove i dati determinano leadership economica e militare, il successo cinese nel monetizzare l’intero ecosistema informativo potrebbe influenzare altri Paesi, inducendoli a sacrificare privacy e pluralismo per ottenere maggiore efficienza. La sfida per le democrazie sarà costruire sistemi scalabili e innovativi, senza rinunciare ai propri valori fondamentali.