L’interesse per l’intelligenza artificiale e il machine learning è costantemente in aumento, anche nell’impiego dell’AI generativa contro le frodi. Secondo il report 2024 Anti-Fraud Technology Benchmarking, redatto dall’Association of Certified Fraud Examiners (ACFE) e da SAS, azienda di statistica e analisi, quasi un professionista antifrode su cinque (18%) attualmente adopera l’intelligenza artificiale e il machine learning come strumento anti-frode e 8 professionisti su 10 si dicono pronti ad adottare le nuove tecnologie nel proprio lavoro entro il 2025.
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Il report sull’AI generativa contro le frodi
Secondo il report di ACFE e SAS, l’adozione dell’intelligenza artificiale e del machine learning è sempre in ritardo rispetto alle aspettative anche se l’applicazione della biometria e della robotica è aumentata costantemente nei programmi antifrode. In particolare, l’uso della biometria fisica è cresciuto del 14% a partire dal 2019 ed è diventato di uso comune per il 40% degli intervistati. Un professionista su 5 (20%) ha dichiarato di utilizzare la robotica, compresa l’automazione dei processi, di più del 9% rispetto al 2019. L’uso di queste tecnologie è particolarmente elevato nei servizi bancari e finanziari, con la metà (51%) che utilizza la biometria fisica e un terzo (33%) la robotica.
Chi adotta l’AI generativa contro le frodi
Allo stesso tempo, l’adozione di AI e machine learning per il rilevamento e la prevenzione delle frodi è cresciuta solo del 5% dal 2019. Una cifra è di gran lunga inferiore rispetto ai tassi di adozione previsti negli studi del 2019 e del 2022 (rispettivamente al 25% e 26%). La ricerca ha preso in analisi professionisti che lavorano in 23 settori differenti, prevalentemente in servizi bancari/finanziari e governo/pubblica amministrazione (22%), in servizi professionali (13%), assicurazioni (5%), healthcare (4%), manufacturing (4%), tecnologia (4%), istruzione (4%).