Notizie attorno al mondo, con l’innovazione come denominatore comune. Sono quelle raccolte tutti i mercoledì sui profili social di Paola Pisano, tra questi LinkedIn e Instagram, nel tentativo di comprendere dove ci porterà la tecnologia e qual è il suo ruolo nella vita di istituzioni, aziende e semplici cittadini.
Dove fanno pratica i criminali informatici?
Tanti prodotti, servizi o politiche vengono prima testati in Paesi piccoli o in via di sviluppo per poi essere esportati in Paesi più ricchi. Non sono esclusi gli attacchi hacker che testano i loro programmi in Paesi in via di Sviluppo prima di diffonderli in Paesi più ricchi. Secondo una ricerca della società di sicurezza informatica Performanta, recenti ransomware sono stati testati in una banca senegalese, una società di servizi finanziari in Cile, uno studio fiscale in Colombia e un’agenzia economica governativa in Argentina. Perfezionare i metodi di attacco per poi esportarli in Paesi dove per esempio si parla la stessa lingua – pensiamo al Brasile e al Portogallo- è una strategia di business ormai consolidata. Gli hacker hanno definito un approccio metodico allo sviluppo dei loro attacchi o c’è anche dell’altro? I Paesi in via di sviluppo sono un mercato molto interessante per gli hacker malevoli. Prima di tutto è possibile acquistare un ransomware a basso costo e organizzare i propri piccoli attacchi, anche senza avere una grande conoscenza tecnologica. La velocità di adozione del digitale in Africa sta superando quella dello sviluppo di solide misure di sicurezza informatica e la consapevolezza generale delle minacce informatiche è bassa L’insieme di questi fattori crea un mercato interessante per i criminali informatici.
Gli occhiali di Mark
“Ehi Meta guarda”è il comando con il quale gli occhiali Ray-Ban di Meta ora dotati di AI si attivano. Gli occhiali possono spiegare cos’è un oggetto, leggere i cartelli in un’altra lingua, scrivere le didascalie di Instagram, identificare e conoscere meglio un monumento, e molto altro. Quando lo scorso autunno sono stati lanciati sul mercato gli occhiali intelligenti Meta di Ray-Ban, si trattava di uno strumento di acquisizione di contenuti piuttosto interessante e di un paio di cuffie. Ma mancavano di una caratteristica fondamentale: l’intelligenza artificiale multimodale. In pratica, la capacità di un assistente AI di elaborare più tipi di informazioni come foto, audio e testo. I Ray-Ban di Meta diventeranno un gadget irrinunciabile? Oggetti che per noi già svolgono una funzione, corredati di intelligenza artificiale, possono risultare più facili da utilizzare che oggetti totalmente nuovi. Le possibilità non sono illimitate e l’abitudine di occhiali con l’AI sembra portare l’utente verso un futuro di “computer facciali”. Ma i Ray-Ban di Meta non sono solo un assistente AI: sono un paio di occhiali per il livestreaming, una buona telecamera e un eccellente paio di cuffie open-ear.
Chi può permettersi di acquisire TikTok?
Tra 270 giorni non sarà più possibile scaricare TikTok negli Stati Uniti. A meno che ByteDance non venda TikTok ad un soggetto non cinese. La misura è stata approvata dal Senato americano all’interno di un pacchetto di aiuti alla sicurezza da 95 miliardi di dollari. L’abilità politica di Mike Johnson, presidente della Camera Repubblicano, ha contribuito al passaggio della norma proprio perché accorpata ai finanziamenti per l’Ucraina, Israele e Taiwan creando un pacchetto “difficile da rifiutare”. TikTok si spegnerà per 170 milioni di Americani? Bandire TikTok significa rendere l’applicazione sempre più difficoltosa da usare poiché non più aggiornata. L’America dice di essere preoccupata dell’accesso da parte del governo cinese ai dati personali degli americani sulla piattaforma ma potrebbe esserci anche dell’altro. TikTok è una piattaforma di diffusione di informazioni spesso fuori controllo del governo americano nonché un’eccellenza tecnologica grazie al suo algoritmo unico. Pochi scommettono che ByteDance venderà il suo prezioso algoritmo.
Farsi belli per l’online
L’aspetto delle persone online è una priorità delle aziende tecnologiche. Microsoft si è dedicata nell’ultimo anno al “trucco digitale” da aggiungere durante le nostre riunioni. Grazie ad una partnership con Maybelline oggi durante le video chiamate abbiamo a nostra disposizione 12 “look” di makeup digitale, dalle guance più rosse agli occhi più luminosi. Atre modifiche riguardano gli effetti di luce e l’attenuazione di difetti della pelle. Nel 2022 Microsoft ha introdotto un filtro “soft focus”, un anno dopo Google ha aggiunto il “ritocco del ritratto”. Sarà possibile accettare la nostra immagine nelle conference senza ricorrere a soluzioni drastiche? La colpa di una nostra immagine insolita e non lusinghiera è di un fenomeno chiamato dismorfia dello zoom che, a causa degli obiettivi piccoli delle telecamere dei PC, riprende gli utenti relativamente da vicino. Le parti più evidenti del viso risaltano maggiormente e gli occhi possono sembrare più piccoli. Un sondaggio del 2021 tra i dermatologi americani ha indicato le videochiamate come una delle ragioni per cui i loro pazienti si sottopongono a trattamenti estetici. Un altro rimedio potrebbe arrivare da Gemini, l’intelligenza artificiale di Google, che sta progettando una nuova funzione chiamata “Partecipa per me”, con la quale l’AI si presenterà a una riunione video per conto nostro, consegnerà il nostro messaggio e invierà un riepilogo delle risposte degli altri partecipanti.