Tra Trump e Musk la situazione sta precipitando. E Altman come si posiziona? Il Ceo di Tesla ha fondato un suo partito – America Party – e pur non potendo correre per la Casa Bianca (è nato in Sudafrica) mira a influenzare la politica americana magari aggiudicandosi seggi tra Senato e Camera. Il presidente USA continua sulla sua strada e festeggia il Big, Beautiful Bill appena approvato.
Sullo sfondo c’è l’imprenditore dell’Intelligenza artificiale, Altman, che sembra rimanere equidistante, anche se ha molti interessi in una joint venture – il progetto Stargate – da mezzo trilione di dollari annunciata mesi fa da Trump sul tema AI. Per non parlare dei rapporti ai minimi termini con Musk, che aveva sparato a zero contro Stargate e mal digerito i legami tra il tycoon e il suo rivale (xAI non è coinvolta in Stargate).
Per chi vota Sam Altman?
Per anni la Silicon Valley è stata presa di mira dalla destra americana perché vicina ai Democratici. Con Trump di nuovo alla Casa Bianca molte cose sono cambiate – basti vedere la parabola di Mark Zuckerberg, il Ceo di Meta. In un post su X, il giorno della Festa dell’Indipendenza, Altman ha pubblicato un post su X in cui fornisce la sua visione della politica.
«Credo fermamente – ha scritto – che questo sia il Paese più grande di sempre sulla Terra. Il miracolo americano è un caso unico nella storia mondiale. Credo nel tecno-capitalismo. Dovremmo incoraggiare le persone a fare un sacco di soldi e poi trovare modi per distribuire la ricchezza su larga scala e condividere la magia del capitalismo composto». Lui che guida una società valutata 340 miliardi di dollari nell’ultimo round da 40 miliardi è una delle figure più rilevanti del panorama tecnologico.

Su alcune cose sembra condividere la visione di imprenditori come Musk quando discute di Stato minimo, che dovrebbe lasciare in pace chi fa girare l’economia. «Credo che il governo di solito faccia un lavoro peggiore dei mercati, e quindi dobbiamo incoraggiare la nostra cultura dell’innovazione e dell’imprenditorialità. Credo anche che l’istruzione sia fondamentale per mantenere il vantaggio americano».
Molto (ma molto) meno esposto politicamente di Musk, Altman punta a rimanere defilato. «Ora sono politicamente senza fissa dimora – ha scritto su X – Ma va bene così; mi interessa molto, molto di più essere americano di qualsiasi partito politico. Preferisco sentire dai candidati come intendono fare in modo che tutti abbiano le stesse cose che hanno i miliardari, piuttosto che come intendono eliminarli». Per chi vuole seguire le riflessioni del Ceo di OpenAI cura un blog con articoli di scenario sulla sua visione del mondo e della tecnologia.