L‘antitrust indiano ha ordinato un insolito ritiro dei rapporti di un’indagine in cui si era scoperto che Apple ha violato le leggi sulla concorrenza. La big tech statunitense ha lamentato che i suoi segreti commerciali erano stati divulgati ai competitor, tra cui Match Group, il proprietario di Tinder. Che succede adesso?
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Il procedimento contro Apple da parte dell’India
Con questa mossa si allungano i tempi del procedimento iniziato nel 2021 – e già segnato da svariati ritardi – incentrato sul presunto abuso da parte di Apple della sua posizione dominante nel mercato delle app per costringere gli sviluppatori a utilizzare il suo sistema proprietario di acquisto in-app a fronte di una commissione che ammonta fino al 30%. In un’ordinanza confidenziale del 7 agosto, per la prima volta pubblicata su Reuters, l’organismo antitrust ha chiesto a coloro che stavano indagando sul caso di restituire i rapporti. «È fondamentale che tali informazioni rimangano riservate, assicurando che non si verifichi alcuna divulgazione non autorizzata», ha affermato l’organismo di controllo, la CCI. L’ordinanza non specifica quali informazioni riservate preoccupassero la big tech americana. Tra coloro a cui ora è stata chiesta la restituzione dei report c’è proprio Match Group e il gruppo di startup indiano ADIF. Ma per quale motivo Apple avrebbe chiesto il ritiro?
La denuncia da parte di Apple
L’ordinanza fa seguito alla denuncia privata di Apple alla CCI secondo cui le versioni dei report condivise con le parti divulgavano «informazioni commerciali sensibili riservate», aggiungendo che l’organismo di controllo deve «richiamarle e ritirarle». Apple e Match hanno rifiutato di commentare. L’ente di controllo, la Competition Commission of India, e il gruppo di startup indiane ADIF, non hanno risposto alle richieste di commento. E non è la prima volta che la big tech USA finisce nel mirino dell’Antritrust. Anche i regolatori dell’Unione Europea hanno dichiarato che la big tech USA ha violato le norme tecnologiche del continente. Questo potrebbe costare al produttore di iPhone una multa salata. Il primo rapporto della CCI sul caso Apple è stato redatto nel 2022, ma è stato restituito per ulteriori indagini interne, come dimostrano documenti legali riservati. Ora è stato richiamato con l’ultimo rapporto del 2024, che ha concluso che Apple ha adottato “condotte e pratiche abusive” e che la sua politica sui pagamenti “ha effetti negativi sugli sviluppatori di app, sugli utenti e sugli altri processori di pagamento“. Apple ha negato ogni illecito, affermando di essere un piccolo operatore in India, dove si utilizzano soprattutto telefoni con il sistema Android.