Julian Assange è atterrato in Australia nelle scorse ore. Il fondatore di WikiLeaks ha patteggiato con la Giustizia americana ottenendo in cambio una condanna a cinque anni di carcere, già scontati. L’informatico è stato così rilasciato, tornando a essere un uomo libero. Pochi giorni dopo la notizia della svolta, la moglie Stella ha scritto un post su X, avviando una campagna di crowdfunding per pagare il volo privato, messo a disposizione dal governo australiano ma i cui costi sono interamente a carico di Assange. L’obiettivo da raggiungere è di 520mila dollari, da raccogliere in valuta fiat e cripto. Come si legge su Gizmodo, un donatore anonimo ha fatto un bonifico corposo: 8,07 Bitcoin, ovvero circa 490mila dollari.
Assange: il crowdfunding non serve solo per il volo privato
Nella pagina di crowdfunding organizzato per pagare il volo privato di Assange che lo ha riportato in Australia si legge che la raccolta fondi servirà anche per aiutarlo a curare la propria salute, definita fragile. «Julian deve 520.000 dollari che è obbligato a restituire al governo australiano per il volo charter fino a Saipan e poi per l’Australia. Inoltre – spiega la moglie Stella – dopo 14 anni di detenzione, di cui cinque in un carcere di massima sicurezza, la salute di Julian ha bisogno di essere recuperata. Stiamo lanciando un appello d’emergenza per cercare donazioni per aiutarlo a coprire il debito del volo e fondi per garantire la sua guarigione, il suo benessere e la sua sicurezza al suo arrivo».