A essere multati non sarebbero gli utenti, ma le Big Tech che consentono di scaricare l’app
Lo Stato del Montana, negli USA, ha approvato una legge con l’obiettivo di mettere al bando TikTok per tutti gli utenti. Si tratta di una novità rilevante in un Paese dove da anni – fin dalla presidenza di Donald Trump – la politica ha un rapporto conflittuale con la piattaforma controllata dalla Big Tech cinese ByteDance. Da mesi organizzazioni pubbliche e private hanno deciso di vietare l’installazione e dunque l’utilizzo di TikTok su smartphone e device aziendali, ma finora nessuno si era spinto così in là nel tentativo di vietare a tutti un’app che negli Stati Uniti ha 150 milioni di utenti. Ma cosa significa questa legge? Che nel Montana d’ora in avanti sarà vietato scaricare e utilizzare TikTok? Non esattamente.
La legge ha quell’obiettivo a breve termine, ma raggiungerlo comporterà prima diversi passaggi. Il primo riguarda le Big Tech, come Google e Apple che gestiscono i principali store online da cui si scarica l’app di TikTok. Le sanzioni non colpiranno gli individui che usano TikTok, ma le multinazionali che lo rendono disponibile negli Stati Uniti. Dunque i giganti di Mountain View e Cupertino hanno tempo fino al primo gennaio 2024 per rimuovere l’app e adeguarsi alla nuova legge.
Tra le cose più probabili che potrebbe accadere è che si faccia ricorso per fermare la norma. TikTok si è spesso difesa di fronte a questi attacchi impugnando il Primo Emendamento che tutela il free speech negli Stati Uniti. La società cinese sta subendo un attacco incrociato che proviene non soltanto dalle istituzioni negli Stati Uniti, ma anche in Europa. Le preoccupazioni, espresse anni fa dallo stesso Trump, sono che ByteDance possa consegnare informazioni sensibili sugli utenti al governo di Pechino.
Lo scontro su TikTok si lege dunque alla guerra commerciale in corso da tempo tra le due sponde del Pacifico. Finora ByteDance sta adottando il suo soft-power, puntando sulla presa che l’app ha nei mercati occidentali e sostenendo i content creator. Lo stesso Ceo di TikTok, Shou Zi Chew, ha parlato in marzo di fronte al Congresso USA per tranquillizzare Washington sulla sicurezza dei dati dei cittadini statunitensi.