La bomba a grafite è anche detta bomba blackout, un nome che ben spiega perché faccia paura a chi si occupa quotidianamente di difesa, nonostante l’ordigno sia pensato per arrecare meno danni possibili sul fronte delle infrastrutture e delle vite umane.

La Cina mostra la bomba a grafite
L’emittente statale cinese CCTV, ha mostrato in un video cosa può fare un missile, lanciato da un veicolo terrestre, che una volta giunto sull’obiettivo rilascia novanta sub-munizioni cilindriche.
Leggi anche: Tutto sui nuovi fucili anti drone potenziati dall’AI che presto imbraccerà l’esercito statunitense
Dopo un primo impatto con il suolo, le bombe a grafite rimbalzano per poi detonare a mezz’aria, disperdendo una fitta nube di filamenti di carbonio trattati chimicamente che, altamente conduttive, penetrando ovunque, creano cortocircuiti su trasformatori, sottostazioni e altre componenti della rete di distribuzione.
Il risultato è un blackout istantaneo su vasta scala. Attualmente nei conflitti moderni per ottenere i medesimi risultati è necessario bombardare le infrastrutture strategiche (centrali, generatori, tralicci) mentre questi ordigni sembrano ugualmente efficaci lasciando in piedi abitazioni e soprattutto persone.
Leggi anche: Come funziona Blaze, l’arma di Origin Robotics per neutralizzare i droni russi?
Secondo quanto dichiarato nel video, un singolo attacco sarebbe in grado di coprire un’area di almeno 10.000 metri quadrati, causando una “perdita completa di elettricità”. Si tratterebbe di una evoluzione ulteriore rispetto alle sub-munizioni BLU-114/B utilizzate dagli USA durante i conflitti in Iraq e in Serbia.