Classe 1946, nato a Quistello, è il centrista per eccellenza
Sembra una vita fa – e, in effetti, lo è – quando Bruno Tabacci, ex democristiano classe 1946, concorreva per le primarie del centro sinistra. Per l’occasione il politico aveva ricevuto l’endorsement di una delle pagine satiriche più belle di Facebook in Italia: Marxisti per Tabacci sosteneva clamorosamente un ex nemico della sinistra. Correva l’anno 2012, e Renzi era ancora sindaco di Firenze. Tanta acqua è passata sotto i ponti e oggi il politico mantovano è sottosegretario alla Presidenza del Consiglio nel governo di Mario Draghi e da poche ore ha ricevuto la delega per le politiche spaziali, che lo porteranno a guidare la sezione dedicata nell’agenda del Next Generation EU. In ballo ci sono diversi miliardi di euro da investire in uno dei settori in cui l’Italia vanta eccellenze di livello internazionale.
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Bruno Tabacci: la carriera
Nato a Quistello, piccolo comune in provincia di Mantova, Bruno Tabacci ha dedicato la sua vita alla politica. Laurea in Economia e Commercio a Parma, si è fatto tutta la gavetta sul territorio lombardo: tra 1970 e 1985 ha ricoperto il ruolo consigliere comunale (lavoro che svolgerà anche nella città di Virgilio). Dall”85 fino al ’91 è stato in Regione Lombardia come consigliere. Il nuovo millennio lo ha visto tra le fila dell’UDC, fino al 2009 quando si è accordato con Rutelli per dare vita all’Api (Alleanza per l’Italia). Dopo la storica vittoria degli arancioni nella primavera del 2011, Tabacci è diventato Assessore al Bilancio della giunta milanese guidata da Giuliano Pisapia. Successivamente ha raccolto oltre 10mila preferenze per sedere all’Europarlamento, ma i modestissimi risultati della sua lista Scelta Europea gli hanno sbarrato la strada verso Bruxelles.
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Agenda spaziale
Negli ultimi anni la delega alle politiche spaziali era stata affidata al leghista Giancarlo Giorgetti (Conte I) e al grillino Riccardo Fraccaro (Conte II). Nelle scorse settimane era circolata l’ipotesi che Mario Draghi volesse affidare l’incarico a Roberto Garofoli. Il piano Space economy, lanciato dal Ministero dello Sviluppo Economico, tarda a decollare e l’occasione storica del Recovery Fund potrebbe dargli nuova linfa. Oltre a questo, Bruno Tabacci ha davanti a sè un’agenda ricchissima dal punto di vista spaziale: entro fine anno la missione NASA Artemis 1 partirà per un viaggio andata e ritorno verso la Luna (senza astronauti a bordo). Entro il 2024 Artemis 2 dovrebbe riportare l’uomo sul nostro satellite.
Una missione che vede invece la collaborazione tra l’Agenzia spaziale europea e la NASA riguarda il James Webb Space Telescope, frutto di un lavoro lungo quasi 20 anni. Come ci aveva spiegato lo youtuber Adrian Fartade, divulgatore scientifico, si parla di un macchinario con «proporzioni mai viste, tanto che i suoi specchi esagonali si piegano per farlo stare in un razzo. Verrà lanciato a un milione e mezzo di chilometri dalla Terra. Il suo scopo? Misurare le cose più fredde nell’universo». Se guardiamo ai numeri del Lazio, una delle regioni con poli d’eccellenza, il settore aerospaziale genera un fatturato annuo di oltre 5 miliardi di euro (oltre 2 dei quali ricavati dall’export).