Al momento sarebbero sei le persone appartenenti al gruppo di Hezbollah rimaste uccise dall’esplosione del proprio cercapersone. Nove in tutto finora i decessi complessivi – anche una bambina ha perso la vita – e centinaia i feriti in un’operazione militare che, secondo quanto si legge sulla stampa, sarebbe stata preparata e messa in atto da Israele. Le esplosioni sono avvenute in diverse parti del Libano.
Perché i militanti di Hezbollah utilizzano i cercapersone?
Dal 7 ottobre 2023 Israele non ha soltanto intensificato le operazioni belliche a Gaza. C’è il nodo del confine nord, con il Libano, dove i militanti di Hezbollah, appoggiati dall’Iran, costituiscono un bersaglio. Dal febbraio di quest’anno i vertici del gruppo radicale hanno ordinato a tutti i membri di sostituire gli smartphone con questi dispositivi, molto diffusi prima dell’impiego dei telefoni cellulari. Questo per evitare di essere tracciati o intercettati dalle forze israeliane.
The videos of exploding pagers in the pockets of Hezbollah operatives as they shop in Beirut are nuts. Reportedly dozens or even hundreds were injured in simultaneous pager explosions. Quite a feat — and Mossad is the suspected culprit. Also — pagers in 2024? pic.twitter.com/flDiACFBJD
— Yaroslav Trofimov (@yarotrof) September 17, 2024
L’Associated Press ha raccolto informazioni direttamente da Hezbollah: i pager acquistati nei mesi scorsi sarebbero nuovi. La società taiwanese Gold Apollo è collegata al modello esploso nelle scorse ore, anche se ha comunicato che i dispositivi sarebbero stati prodotti e venduti da una società chiamata BAC.
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L’ipotesi dell’esplosivo tra le componenti dei cercapersone
Gli esperti sottolineano che l’operazione bellica avrebbe richiesto un’infiltrazione scrupolosa e pianificata nella catena di approvvigionamento dei materiali poi utilizzati per assemblare questi dispositivi low-tech. L’arma utilizzata per fare esplodere il cercapersone sembra una combinazione tra una certa quantità di esplosivo – tra i 10 e i 20 grammi – nascosta all’interno dei pager – e l’invio di un messaggio di errore che, facendo vibrare il dispositivo, ha costretto le persone a premere su un pulsante che ha generato l’esplosione.
Si tratta della più grave violazione della sicurezza mai subita dal gruppo libanese, che proprio su questa tecnologia del secolo scorso aveva fatto affidamento per evitare attacchi hacker o altre situazioni di rischio per i membri. Il Guardian ha raccolto il commento di Yossi Melman, esperto di intelligence israeliana, che ha dichiarato: «Questo (attacco, ndr) ha assolutamente tutte le caratteristiche di un’operazione del Mossad. Qualcuno ha piantato piccoli esplosivi o malware all’interno dei cercapersone».