Ha lasciato l’università nello stesso periodo di Mark Zuckerberg. Ha fondato una startup e poi guidato Y Combinator, il più grande acceleratore al mondo
Il 30 novembre 2022 Sam Altman, 37 anni, ha comunicato il rilascio di ChatGPT, che fino a poco più di 40 giorni fa sarebbe apparso come un termine astruso per indicare un qualche software parecchio difficile da utilizzare. E invece le cose sono andate diversamente: non soltanto il sito di OpenAI, la società che lo ha sviluppato, fatica a dare accesso ai milioni e milioni di utenti che vogliono testare gratuitamente lo strumento, ma tutto sta andando alla velocità della luce. Microsoft sembrerebbe aver bussato alla porta per un secondo investimento dopo quello del 2019 da 1 miliardo di dollari. Questa volta metterebbe sul piatto 10 miliardi per prendersi quasi la metà dell’azienda. Ma lasciamo ChatGPT al suo successo e ai suoi problemi (si stima stia perdendo 3 milioni di dollari al giorno e ancora non è chiaro quale sia il modello di business). Parliamo di Sam Altman. Chi è e da dove arriva?
Nato nel 1985 a Chicago, Sam Altman è un volto noto dell’ecosistema dell’innovazione americano. Investitore e programmatore, come tanti altri suoi colleghi, poi divenuti imprenditori di successo, anche lui si è ritirato dall’università. Per la precisione nel 2005, da Stanford dove studiava computer science. Pochi mesi prima anni Mark Zuckerberg, futuro Ceo di Meta, lo anticipava rinunciando agli studi ad Harvard per concentrarsi sulla sua creatura, Facebook.
Sam Altman: la prima startup
Quasi venti anni fa era un altro mondo e, soprattutto, un altro internet. Mentre Zuckerberg stava per dare il via a una rivoluzione lanciando il primo social network globale che avrebbe dettato legge e canoni per anni, Sam Altman era impegnato in un progetto non così diverso. La sua prima azienda, fondata a 19 anni nel 2005, si chiamava Loopt: offriva un servizio agli utenti che disponevano già di uno smartphone per condividere la propria posizione geografica e mostrare che cosa facevano.
Accelerata in Y Combinator in California, Loopt ha ricevuto investimenti da giganti del Venture Capital come Sequoia. Dopo aver raccolto 30 milioni di dollari in finanziamenti, la startup è stata acquisita da Green Dot Corporation nel 2012 per oltre 43 milioni di dollari. Ora non è più attiva. Nel frattempo Sam Altman era diventato partner di Y Combinator fino a quando, nel 2014, il cofondatore Paul Grahm lo ha nominato presidente del più importante acceleratore di startup al mondo.
La presidenza di Y Combinator
Sam Altman è rimasto in Y Combinator fino al 2019, attraversando anni di crescita impressionante del panorama Big Tech e startup d’Oltreoceano. In questo articolo TechCrunch analizza il suo mandato, da cui emerge una sostanziale crescita delle startup che l’acceleratore è riuscito a portare al banco degli investitori. Nel corso della sua presidenza ha visto passare alcune delle imprese innovative più importanti al mondo.
E poi ChatGPT
Ma nel 2019 Sam Altman stava già lavorando a qualcosa di nuovo. Anzi, era dal 2015 che tra i suoi impegni compariva OpenAI, società cofondata insieme al miliardario e imprenditore Elon Musk, che sull’intelligenza artificiale sta investendo parecchio con Neuralink (anche per proteggere, a suo modo di vedere, l’umanità dallo strapotere dell’AI). Il 4 gennaio scorso Sam Altman ha pubblicato su Twitter una foto del day one, il primo giorno in cui si è messo al lavoro sull’iniziativa. L’immagine che potete vedere qui sotto potrebbe dare l’illusione di una origine in pieno stile garage culture: in realtà in OpenAI operavano fin da subito alcune delle figure più influenti della Silicon Valley, come Peter Thiel, cofounder di PayPal e Palantir.
the first day of openai, seven years ago today pic.twitter.com/4kQUQtgb6t
— Sam Altman (@sama) January 4, 2023
Negli ultimi anni Sam Altman si è dunque concentrato su OpenAI e su GPT-3, base su cui funziona il software ChatGPT. Al momento non è chiaro il modello di business – si sta già leggendo di una ipotesi di abbonamento stile Netflix per un ChatGPT Premium – ma nel frattempo Altman – non si sa se sul serio o scherzando – ha spiegato agli investitori che non esiste alcun problema sul modello di business. Sarà infatti ChatGPT, grazie alla sua sterminata conoscenza, a indicargli la strada da percorrere per trasformare lo strumento in uno strumento redditizio.
today we launched ChatGPT. try talking with it here: https://t.co/uWra8LKFMN
— Sam Altman (@sama) November 30, 2022