Test sull’uomo entro sei mesi, ha detto il Ceo di Twitter
«Potrei avere un dispositivo Neuralink impiantato in questo momento e, ipoteticamente, non lo sapreste nemmeno». In giorni burrascosi per Twitter, acquisito un mese fa per 44 miliardi di dollari, Elon Musk ha dedicato le scorse ore a un annuncio che riguarda un’altra delle sue startup. Meno nota rispetto a Tesla o SpaceX, Neuralink è una biotech che punta a impianta chip all’interno del cervello umano. Secondo quando dichiarato nelle scorse ore durante una conferenza, la tecnologia sarebbe pronta per il test sull’uomo nel giro dei prossimi sei mesi.
Di Neuralink vi abbiamo già parlato per i test sul Gertrude, un maialino, e Pager, un macaco. Soprattutto quest’ultimo caso, con una scimmia che ha giocato al videogioco Pong usando letteralmente soltanto il proprio cervello, ha attirato l’attenzione e lo stupore dell’opinione pubblica. Secondo Musk, la startup ha consegnato la maggior parte dei documenti necessari alla FDA americana, così da passare allo step successivo.
Is it possible to hack into a Neuralink and make it play content that you didn’t want?
For example, if I hack into someone else’s Neuralink and put a 100 hour edition of Free Bird (bass boosted) without their consent, how would an end user be able to stop that from happening?
— Best is West (@best_is_west) November 30, 2022
Gli obiettivi che Elon Musk ha con Neuralink riguardano due filoni. Da una parte c’è la lotta contro l’intelligenza artificiale. L’uomo più ricco del mondo ne aveva parlato anni fa in una chiacchierata con Jack Ma, il fondatore di Alibaba: dal suo punto di vista l’uomo deve temere un’AI che potrebbe dominarlo. I chip da impiantare nel cervello servirebbero, secondo lui, a proteggerci da tecnologie che stanno diventando troppo potenti; l’altro aspetto da considerare, e che ha attirato l’attenzione di molte persone che stanno commentando su Twitter, è quello sanitario. Neuralink potrà aiutare le persone con disabilità e problemi neurologici? Troppo presto per dare risposte a una domanda così seria.
Restano infine le questioni di carattere bioetico da affrontare. Elon Musk ha già detto che l’uomo oggi è una sorta di cyborg a causa del proprio rapporto con la tecnologia. D’altra parte, spiegano gli scettici, impiantare un chip di Neuralink nel cervello genera molte domande sui rischi che fattori esterni (aziende, governi, hacker per citarne alcuni) possano influenzare il comportamento e le scelte delle persone.