Dopo che l’Agenzia delle Accise, Dogane e Monopoli ha messo i sigilli su pc e console che succederà?
«Parliamo di attività che, in Italia, vanno avanti da più di vent’anni. Ora si è deciso di chiuderle banalmente perché non si sa come comportarsi». Nicola Palmieri, content creator su YouTube insieme a Mario Palladino (sono Quei Due Sul Server), ha fatto questa premessa a StartupItalia per commentare una notizia choc riguardante il mondo dei videogiochi in Italia. Segue la nostra ricostruzione, prima di evidenziare i commenti dei protagonisti e analizzare le possibili conseguenze.
Sabato 30 aprile l’eSportPalace di Bergamo, attività commerciale che aveva tra le sue offerte anche una sala LAN per videogiocatori, ha pubblicato un video sui social in cui comunicava che l’Agenzia delle Accise, Dogane e Monopoli (ADM) aveva messo i sigilli ai computer e alle console presenti nella sua struttura. Questo a seguito di un esposto e di un interpello fatti dall’imprenditore Sergio Milesi, Ceo della società Led che gestisce sale giochi. «Noi – ha dichiarato Milesi in un’intervista nei giorni scorsi – abbiamo forti dubbi sulla liceità di questi locali (le sale LAN, ndr) e per questo vorremmo che l’Agenzia facesse luce in tal senso. I nostri apparecchi sono sottoposti a numerosi controlli e basta che manchi solo un’autorizzazione a far scattare il sequestro, mentre queste attività non sembrano tenute a tutte queste procedure. Non riusciamo a comprendere entro quale quadro normativo operino».
Cosa sono le sale LAN
LAN sta per Local Area Network e, come anticipato da Palmieri, consiste in un area di un’attività commerciale dove i clienti possono noleggiare a tempo pc e console per videogiocare. StartupItalia ha raggiunto telefonicamente Salvatore Porzio, titolare del PC Techlab di Milano, che insieme all’eSportPalace sono state tra le prime attività raggiunte dall’ADM. «Abbiamo i sigilli su tutte le postazioni, sia quelle di guida sia di sparatutto – ci ha spiegato -. La nostra sala LAN era aperta da quattro anni».
Leggi anche: «Non è solo gaming. Aiutiamo le persone». Intervista alla streamer Kurolily
Sulla stampa si sta leggendo che tutte le sale LAN in Italia sarebbero state chiuse, ma stando a Porzio non sarebbero più di una decina quelle che hanno i sigilli a pc e console. «Sabato stesso abbiamo avuto contatti con alcuni parlamentari – ha aggiunto -. Da quel che sappiamo si è già attivata una Commissione. Oltre alle perdite, quello che fa più male è stata la modalità: ci hanno trattato come criminali. I modi sono stati pessimi». In questi giorni l’eco mediatica è stata garantita anche dal successo di video pubblicati sui social, TikTok in testa. «Abbiamo avuto un grande riscontro da parte della gente e dei brand. Non ce lo aspettavamo».
Leggi anche: Gli eSport sono i nuovi media. Perché l’Italia non può perdere questo treno
A quando le leggi?
Come è stato poi sottolineato nelle scorse ore, la società Led di Milesi sarebbe in realtà interessata nel campo dei videogiochi e delle sale LAN. A loro volta i rappresentanti di questo mondo, che stanno criticando l’operazione dell’ADM, denunciano che, così facendo, è stata colpita la concorrenza. «La realtà è che in Italia siamo molto indietro per quanto riguarda la questione videogiochi – ha detto Nicola Palmieri -. Spesso poi succede che le istituzioni vogliono intervenire senza però interpellare gli esperti».
Leggi anche: «Esport, il sorpasso sul calcio in 5 anni». Intervista a Luca Pagano (Ceo QLASH)
Videogiochi in Italia: il “dibattito”
La chiusura di alcune sale LAN e esport con una misura così eclatante accade in un paese dove ancora il medium videoludico fatica a esprimersi come autorevole e importante sotto tanti punti di vista (non soltanto del business). Ha fatto molto discutere l’intervento su Rai 1 nelle scorse settimane del senatore Andrea Cangini, il quale si è espresso in un’azzardata considerazione, giudicando l’impatto del web sulla mente umana identico a quello che ha la cocaina. Sempre il parlamentare ha poi detto che i giovani d’oggi farebbero parte della prima generazione con un quoziente intellettivo più basso rispetto ai più anziani. Come più volte raccontato anche su StartupItalia, non è di certo la prima volta in cui il mondo dei videogiochi viene associato a qualcosa di fortemente negativo. Per sfatare qualche falso mito vi suggeriamo questo approfondimento sui cosiddetti hikikomori.
Palmieri ha poi allargato lo sguardo, per immaginarsi l’impatto a medio termine della scelta di mettere sigilli su pc e console in una sala LAN. «Togliere una fonte d’entrata che può alimentare un’attività avrà un impatto sui luoghi dove i ragazzi si ritrovano. Ma, aggiungo, può andare a colpire il comparto fieristico». In tutta Italia sono anni che gli appassionati di gaming si danno appuntamento per provare i titoli in uscita: dal Lucca Comics alla Milano Games Week, questa decisione potrebbe avere un impatto secondo Palmieri.
Leggi anche: Super League, il calcio d’élite già battuto da Fortnite e COD
Osservatorio Italiano Esports: il parere dell’avvocato
In Italia l’ecosistema esport si sta affermando anno dopo anno. Attive sono società di calcio, ex calciatori come Bobo Vieri e organizzazioni che formano team da far competere a livello internazionale. Eppure, a giudicare dai fatti, sembra di aver ancora a che fare con un mondo invisibile alle istituzioni, disinteressate a regolamentare un settore destinato evidentemente a crescere sempre di più, come riportano i numeri di IIDEA.
StartupItalia ha raccolto il parere legale di Andrea Mileto, avvocato di Lexant, studio che segue OIES, l’Osservatorio Italiano Esports: «In queste ore è pervenuta la replica dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, la quale, attraverso un comunicato stampa, precisa che il controllo (sulle sale LAN, ndr) è stato effettuato per verificare l’osservanza delle imposizioni tributarie in materia di gioco e con riguardo alla corretta applicazione della normativa volta alla tutela e alla salute dei minori, senza, tuttavia, specificare a quale normativa precisamente ci si riferisca. Riteniamo che la causa principale di quanto avvenuto in questi giorni e dei fatti che, anche in queste ore si stanno verificando, sia la carenza di conoscenza del settore e la mancanza di una normativa ad hoc che regolamenti in modo organico il settore gaming ed esports».