È una delle sfide di frontiera della drone economy. In questa puntata dedicata al settore abbiamo parlato con l’amministratore delegato di una delle realtà italiane più vicine al traguardo. Coinvolta la startup tedesca Volocopter
Dopo aver parlato del ruolo dei droni nel settore dell’agricoltura e nel trasporto di medicinali, sangue e organi, il nostro speciale sulla drone economy si concentra sulla sfida forse più importante, quella che i fiduciosi pensano essere una chiave di volta per cambiare la mobilità urbana del futuro. Stiamo parlando dei taxi volanti, dei droni che trasportano cose e persone da un punto all’altro della città. In maniera agile e soprattutto green. In Italia sono diversi i progetti in campo, come quello in corso a Roma Fiumicino, dove nel 2022 c’è stato il primo test di un mezzo Volocopter, startup tedesca coinvolta nel progetto. «Alcune stime indicano un valore di mercato per l’Europa di oltre 4 miliardi di euro al 2030 che arriva a 50 miliardi nel mondo, tra le cui principali attrattive spiccano la capacità di ottimizzare i tempi di viaggio all’interno di spazi metropolitani, riducendo al tempo stesso i consumi e le emissioni». StartupItalia ha intervistato Carlo Tursi, amministratore delegato di UrbanV, tra i soggetti che sta lavorando all’iniziativa.
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L’intervista sul vertiporto di Roma Fiumicino
Da dove nasce il progetto del vertiporto a Fiumicino? Quando è previsto il primo volo?
Aeroporti di Roma, Volocopter e UrbanV, la newco specializzata nello sviluppo di vertiporti e costituita da ADR, SAVE, Aeroporti della Costa Azzurra e Aeroporti di Bologna, stanno bruciando le tappe per avviare le prime rotte commerciali già dal 2024. Siamo in prima linea da oltre 2 anni su questa nuova frontiera di mobilità, anche grazie all’operato di Mundys che, attivando una collaborazione tra le proprie società partecipate, sta dando vita a un ecosistema di imprese tra i più avanzati a livello mondiale sia sul fronte industriale che su quello delle certificazioni aeronautiche.
Cosa si intende con Urban Air Mobility?
La Urban Air Mobility è un concetto tecnologico e operativo in fase di sviluppo inerente il complesso dei nuovi servizi, tecnologie, infrastrutture e soluzioni per il trasporto di persone, merci e forniture, anche medicali, attraverso l’utilizzo di velivoli elettrici, particolarmente innovativi e ambientalmente sostenibili, a decollo e atterraggio verticale instradati in corridoi aerei dedicati ai loro spostamenti. Ottimizzando i tempi di viaggio, riducendo i consumi e le emissioni e migliorando la qualità della vita. La Urban Air Mobility rappresenta pertanto una delle forme di mobilità più promettenti e accattivanti che l’avanzamento della tecnologia renderà disponibili per gli operatori di mercato.
Nel progetto è stata coinvolta la startup tedesca Volocopter: cosa vi ha convinto dei suoi mezzi e c’è spazio in futuro per la collaborazione con altre startup, magari italiane?
Volocopter è una delle società più avanzate sul fronte dello sviluppo di tecnologie per la Urban Air Mobility, oltre che nella progettazione e realizzazione di veicoli elettrici a decollo verticale (eVTOL) completamente sostenibili e in grado di trasportare persone e merci. Volocopter potrebbe essere tra i primissimi, se non il primo, a ottenere l’approvazione delle autorità aeronautiche rispetto alla sicurezza di questi mezzi e iniziare le operazioni commerciali. L’UAM è una tecnologia che, di fatto, azzera l’impatto sul territorio, in quanto non produce emissioni gassose né impatti acustici aggiuntivi. A novembre 2021, un innovativo modello di eVTOL è stato esposto per la prima volta all’aeroporto Leonardo da Vinci di Roma e nel centro della Capitale, grazie alla collaborazione tra Mundys, Aeroporti di Roma e Volocopter. A ottobre 2022, è stato effettuato nello scalo di Fiumicino il primo test in Italia, con equipaggio a bordo, di un eVTOL. Il lancio di servizi commerciali a Roma è previsto nel 2024, una volta completate tutte le certificazioni necessarie per le operazioni di volo da parte dell’European Union Aviation Safety Agency e, per quanto riguarda l’Italia, di ENAC.
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Che flusso di passeggeri vi immaginate una volta a regime il servizio? E quale sarà la mappa delle varie fermate?
Lo sviluppo dell’Urban Air Mobility rientra nella strategia di ADR improntata all’innovazione e alla sostenibilità. All’inizio sarà un servizio dedicato soprattutto ad un’utenza business e di nicchia ma crediamo che nel breve periodo, anche con l’arrivo di nuovi velivoli più grandi, il servizio sarà destinato a svilupparsi. Attraverso UrbanV verrà sviluppato un ecosistema per guidare il Paese verso la terza dimensione della mobilità verticale, in modo da permettere all’Italia di giocare un ruolo da protagonista nell’adozione e fornitura di prodotti di mobilità aerea integrata, favorendo la crescita di un ambiente attrattivo per le attività di sperimentazione e abilitazione di tecnologie innovative. I vertiporti appariranno probabilmente in dimensioni e numeri diversi in città diverse, a seconda dei volumi di traffico previsti. Il numero di piattaforme di atterraggio è diverso per i due tipi di vertiporto progettati fino ad oggi: i “vertipad” ne hanno solo una o due, mentre un “vertihub” potrà ospitare anche un numero superiore di piattaforme di atterraggio.
Ma c’è una modalità per individuare il punto in cui aprire un vertiporto?
Due fattori importanti per la localizzazione dei vertiporti saranno la facilità di accesso ad essi, nonché la connessione all’infrastruttura elettrica. Poiché l’energia per le operazioni della maggior parte dei velivoli UAM sarà l’elettricità immagazzinata nelle batterie, la ricarica delle batterie avverrà probabilmente nei vertiporti e quindi sarà necessaria una connessione adeguata alla rete elettrica. Al momento, secondo EASA, lo sviluppo dei vertiporti sembra avvenire principalmente attraverso collaborazioni tra operatori esperti di infrastrutture e produttori di aeromobili UAM.
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A quanto ammonta l’investimento complessivo?
Alcune stime indicano un valore di mercato per l’Europa di oltre 4 miliardi di euro al 2030 che arriva a 50 miliardi nel mondo, tra le cui principali attrattive spiccano la capacità di ottimizzare i tempi di viaggio all’interno di spazi metropolitani, riducendo al tempo stesso i consumi e le emissioni. Advanced Air Mobility si basa sullo stesso concetto di UAM, ma fa riferimento a collegamenti interurbani di persone e merci, come ad esempio i collegamenti tra città o il cargo.
Come funzionerà il servizio? Bisognerà prenotare il volo tramite app? Con quanti mezzi si comincerà e quale sarà la capienza a bordo?
Il network iniziale di vertiporti includerà le aree di riferimento dei partners fondatori e potrà essere ampliato su altre geografie di interesse; in particolare a Roma, basso Veneto e Costa Azzurra con l’avvio delle operazioni è ad oggi pianificato entro il 2024. Tali aree urbane prospettano infatti un elevato potenziale di mercato già all’avvio quali destinazioni di interesse mondiale, oltre a presentare elementi particolarmente adatti ai primi sviluppi di questa forma di mobilità, come ad esempio condizioni meteo favorevoli, che incrementano l’operabilità dei velivoli eVTOL, e geomorfologie pianeggianti o costiere.