Porte aperte alle app di società concorrenti e possibilità di offrire modalità di pagamento alternative a quelle di Big G. Nelle scorse ore un tribunale federale della California ha ordinato una serie di modifiche che promette di cambiare non poco l’aspetto e i contenuti del Play Store, il negozio online di Google. Come si legge su Reuters, la decisione da parte del tribunale mira a rendere più aperto ai competitor uno degli ecosistemi online più grandi.
Cosa cambia sul Play Store: concorrenza in arrivo?
Stando a quanto riporta il Post i cambiamenti per la multinazionale guidata da Sundar Pichai sono imminenti Oltreoceano: dal primo novembre, e per tre anni, lo store dovrà accogliere app concorrenti, rendere disponibili metodi di pagamento alternativi e sarà impedito a Google di stipulare accordi con le società che producono device come smartphone per pre-installare il Play Store.
La vicenda si collega allo scontro scoppiato alcuni anni fa tra Epic Games – la software house di Fortnite, uno dei videogiochi più famosi al mondo – e alcune Big Tech, Apple in primis. L’azienda gaming lamentava le fee alte su ogni transazione e così ha deciso di introdurre, di nascosto, un metodo di pagamento alternativo. Il risultato, neanche troppo sorprendente, è stato la cacciata dallo store della Mela morsicata.
Negli anni Epic Games ha scelto di interpretare questo ruolo di Davide contro Golia in ambito tecnologico. Si è scontrata anche con Google, accusando la Big Tech in merito alle commissioni e al monopolio che avrebbe creato nella distribuzione delle app. Alla fine del 2023 il verdetto di una giuria ha stabilito che Google ha violato le leggi sulla concorrenza ai danni di Epic Games. La decisione presa ora dal tribunale USA riguarda ovviamente il mercato americano. Nel frattempo la normativa europea, sulla base del Digital Markets Act, impone già oggi una pre-condizione di concorrenza sulle piattaforme per contrastare accentramenti di potere.