La società che sostiene Trump ha chiuso un contratto milionario per installare le Sentry Tower, dispositivi alimentati a energia solare in grado di identificare ogni presenza nei pressi della frontiera
Sorvegliare il confine con il Messico e aiutare le operazioni di sicurezza delle autorità statunitensi è l’obiettivo, nonché la principale fonte di guadagno, di Anduril Industries, società dedita allo sviluppo di strumenti per la sicurezza e difesa militare che sfruttano intelligenza artificiale e machine learning. Fondata nel 2017 da Palmer Luckey – già padre di Oculus, azienda che ha creato l’omonimo visore per la realtà virtuale poi acquisita nel 2014 da Facebook per circa 2 miliardi di dollari – e Joe Chen, uno dei primi dipendenti di Oculus, insieme a Brian Schimpf, Trae Stephens e Matt Grimm (tutti collegati da un’esperienza in Palantir Technologies), nei giorni scorsi ha chiuso un round di finanziamento Serie C da 200 milioni di dollari guidato da Andreessen Horowitz, che ha portato il valore dell’impresa a 1,9 miliardi di dollari, cifra che doppia la valutazione dopo l’ultimo finanziamento del settembre 2019.
Dalle parte di Trump e contro tutta la Silicon Valley
A differenza delle grandi compagnie californiane, che anche per la crescente pressione dei rispettivi dipendenti sono state in parte costrette a ridurre contratti e affari con l’amministrazione Trump e con la polizia (il caso di Google è solo il più recente), Anduril si muove sul lato opposto e sta cavalcando la presidenza repubblicana, anche perché tra i principali finanziatori del progetto c’è Peter Thiel, l’unico tra i più noti miliardari della valle del silicio a sostenere apertamente l’attuale inquilino della Casa Bianca durante la corsa del 2016 contro Hillary Clinton, anche se pare che stavolta non si spenderà in prima persona per le elezioni del prossimo 3 novembre. “I nostri dipendenti sanno cosa facciamo e quanto sia importante la nostra missione, quindi la condividi oppure ne resti fuori”, ha chiarito in tal senso Schimpf, Ceo di Anduril, che in sostanza punta a sfruttare la necessità da parte del governo statunitense di soluzioni tecnologiche per la difesa del territorio e in dote all’intelligence nazionale che permettono un passo avanti per controllo ed efficacia.
Sentry Tower
A lanciare Anduril sulla ribalta non è stato solo il recente e ricco ulteriore round ma anche l’accordo chiuso con la United States Customs and Border Protection, per installare 200 torri mobili (denominate Sentry Tower) per la sorveglianza del confine con il Messico, offrendo un’alternativa valida e più economica rispetto al muro voluto da Trump, per il quale servirebbero più di 15 miliardi di dollari. A convincere l’Agenzia per il controllo delle frontiere è il piano basato su dispositivi alimentati a energia solare, in grado di scansionare l’area sorvegliata per rilevare movimenti e riconoscere l’eventuale presenza di persone, animali, veicoli, droni e altri oggetti. Per farlo le torri utilizzano Lattice, sistema che miscela intelligenza artificiale e machine learning sviluppato dalla società californiana per elaborare i dati provenienti da sensori radar, ottici e termici così da offrire un quadro preciso dell’ambiente circostante e allarmare gli addetti alla sorveglianza, con una notifica sullo smartphone, per facilitare il loro intervento in termini di tempo e pericolo (poiché conoscono in anticipo cosa sta succedendo). “Le torri assicurano agli agenti sul campo un vantaggio importanti contro l’attività illegale transfrontaliera”, ha dichiarato Rodney Scott, capo della polizia di frontiera del CBP.
Una startup politica
Grazie anche al tasso di accuratezza del 97% (secondo Anduril) nell’identificazione delle presenze nei pressi della frontiera, l’accordo tra le parti è di cinque anni è prevede l’installazione di 140 Sentry Tower entro il 2022, in aggiunta alle 60 già attive per la fase preliminare, con un contratto che secondo quanto rilasciato da un dirigente di Anduril Industries si aggira su “diverse centinaia di milioni di dollari”. Nel corso degli ultimi mesi la società è passata da meno di 100 a 250 dipendenti (molti dei quali arrivano da ambienti politici poiché è un’impresa trovare ingegneri del software di animo repubblicano), con il fatturato dell’ultimo anno chiuso attorno ai 100 milioni di dollari, in virtù dei contratti stipulati con i Marines Usa, US Northern Command e la Royal Navy del Regno Unito.