Il Comitato tecnico scientifico è per la linea dura e chiede di limitare anche lo shopping natalizio e lo struscio nelle vie del centro
Ultimi due giorni per decidere il contenuto dell’ormai famigerato Dpcm Natale, ovvero il corpus normativo, già parecchio inviso agli italiani, che determinerà cosa sarà permesso e cosa sarà vietato durante le feste. Secondo voci di corridoio, la maggioranza si sarebbe spaccata tra chi, soprattutto nel PD e Liberi e Uguali (cui appartiene il ministro alla Salute, Roberto Speranza) preme per restrizioni particolarmente severe nel timore che un nuovo lassismo vacanziero porti alla terza ondata e chi, tra le file di Movimento 5 Stelle e Italia Viva, vorrebbe concedere più margini alla libertà individuale. Tra i fautori della linea dura anche i membri del Comitato tecnico scientifico (CTS), il pool di esperti cui la presidenza del Consiglio demanda di elaborare strategie e pareri sulla base della situazione epidemiologica. Agostino Miozzo, coordinatore del Comitato tecnico scientifico, vorrebbe persino misure per limitare lo struscio nelle città e lo shopping natalizio. Strade e negozi a numero chiuso, insomma. Mercoledì le misure dovrebbero essere annunciate in Parlamento.
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Il Cts: “Strade e negozi a numero chiuso”
“Mi chiedo: perché se in via del Corso a Roma o nelle strade dello shopping di altre città ci sono troppe persone, non si interviene e non si impone il numero chiuso? Mi pare difficile spiegare che è necessario limitare gli spostamenti tra Regioni se si accetta che, per gli acquisti di Natale, ci siano assembramenti per strada o nei centri commerciali”. Così il numero 1 del CTS, Miozzo, in un’intervista rilasciata al Messaggero.
Miozzo propone strade e negozi a numero chiuso in quanto si dice preoccupato per il mancato rispetto delle regole: “O si trovano dei meccanismi regolatori, oppure al Comitato tecnico scientifico possiamo dire ciò che vogliamo, ma possiamo fare poco”. I numeri sono ancora alti e si rischia che con gli ospedali affollati di pazienti Covid, “si morirà di infarto perché le ambulanze sono bloccate, se hai un trauma cranico non troverai posto in terapia intensiva”. Le regole attuali, come quella che prevede il numero chiuso nelle strade troppo affollate, “sono sufficienti ma non vengono applicate”.
CTS: “Fate tampone prima di andare dai parenti”
Il CTS inoltre è d’accordo sulla limitazione che dovrebbe decidere il governo agli spostamenti tra Regioni, anche tra quelle gialle: “La fine dell’anno tradizionalmente ha una marcata mobilità. I grandi numeri facilitano la trasmissione del virus. Non può essere un Natale tradizionale, purtroppo”. Prima di andare dai parenti, il tampone “va fatto, assolutamente. Però bisogna essere consapevoli che il test non ti garantisce che sei negativo. Il virus potrebbe essere in incubazione o semplicemente potresti essere contagiato nelle ore successive”.
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Dunque “fate i tamponi rapidi, perché così si riducono le possibilità di essere positivo – consiglia – però continuate a essere molto prudenti anche a casa di un familiare. Mantenete distanze e mascherine”. Se proprio non se ne può fare a meno, “cene e pranzi devono avvenire con poche persone, meglio se non più di 6. Io sono molto fiducioso sul fatto che l’Italia avrà un piano di vaccinazioni anti-Covid efficace all’inizio del 2021, vediamo di non sbagliare proprio ora”.