Server in tilt, alunni che non riescono a entrare, proff sbattuti fuori dalle classi virtuali. Secondo il ministro dell’Educazione, Jean-Michel Blanquer, si tratta di “un cyberattacco che arriva dall’estero”
Parte malissimo il quarto lockdown della Francia, dove, al rientro in Dad (la didattica a distanza) a seguito della chiusura delle scuole per le festività di Pasqua (e per le nuove limitazioni imposte dal presidente Emmanuel Macron nel tentativo di arginare l’avanzata del Covid-19), insegnanti e alunni si sono ritrovati con sistemi eccezionalmente lenti, travolti da crash continui e disservizi di varia natura.
« Ma classe à la maison » le dispositif de service public au service de tous les professeurs et de tous les élèves de France pour l’enseignement à distance.👩🏫 🖥👨🎓 #NationApprenante
Avec des ressources pour chaque niveau et un système de classe virtuelle: https://t.co/09ZbynAf0M— Jean-Michel Blanquer (@jmblanquer) April 3, 2021
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Francia, cosa sappiamo sull’attacco hacker alla Dad
Tutto ciò si è verificato appunto in Francia questa mattina, al primo giorno di Dad, dopo mesi di insegnamento in presenza visto che, fino all’ultima presa di posizione dell’esecutivo, il governo francese aveva preferito tenere le scuole aperte, nonostante la crescita dei numeri del contagio.
Secondo il ministro dell’Educazione, Jean-Michel Blanquer, si tratta di “un cyberattacco che arriva dall’estero”. A giudicare dal numero di denunce arrivate, anche attraverso i social, da insegnanti, alunni e genitori, il sito ‘Ma classe à la maison‘, che raggruppa 3 piattaforme pedagogiche (per i bambini delle elementari, quelli delle medie e per i licei) funziona a singhiozzo o non risponde affatto: alunni che non riescono a loggarsi, sistemi freezati, professori sbattuti fuori dalle aule virtuali. “Sono in corso attacchi informatici – ha detto Blanquer ad alcuni giornalisti in margine ad una visita – questa mattina sembra arrivino dall’estero, per impedire ai server di funzionare. Il tecnici sono al lavoro per ripristinare il servizio. Fortunatamente non sono tutti coinvolti”.