Il FVG consiglia orari diversificati per anziani e giovani. Il Veneto chiude le vie dello shopping: “Niente ‘vasca’ – ha spiegato Zaia – niente struscio, non si affolla la spiaggia”
Come annunciato nei giorni precedenti, Veneto, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia hanno deciso di correre autonomamente ai ripari, prevedendo nuove restrizioni, per evitare di essere dichiarate zone rosse. La prima a partire è il Veneto con misure in vigore già da oggi. Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia hanno preso altre 24 ore di tempo con ordinanze che partiranno dal 14. La quarta Regione in bilico, che però ha deciso di aspettare, è la Liguria. Sempre oggi il governo prenderà una decisione sulla Campania. Ma intanto ecco cosa si è deciso e cosa cambia nelle tre Regioni.
Le restrizioni in Veneto dal 13.11
Da oggi al 3 dicembre in Veneto non è permesso passeggiare nelle strade e nelle piazze dei centri storici delle città e nelle aree affollate. Lo prevede l’ordinanza illustrata dal presidente della Regione, Luca Zaia. “Niente ‘vasca’ – ha spiegato Zaia – niente struscio, non si affolla la spiaggia”. La somministrazione di bevande e alimenti sarà prevista solo dalle ore 15.00 alle 18.00, e il consumo dovrà avvenire esclusivamente da seduti, dentro e fuori dai locali. I posti di bar e ristoranti devono essere “regolarmente collocati”. Per i cibi da asporto è vietata la consumazione all’esterno del locale. “Lo scopo – ha spiegato Zaia – è di evitare in particolare gli spritz ammassati all’esterno dei bar”. Nei giorni prefestivi sono chiuse le grandi e medie strutture di vendita, sia a esercizio unico che con più negozi, compresi i parchi commerciali (Outlet). Restano aperti solo gli alimentari, farmacie e parafarmacie, tabaccherie ed edicole. Nei giorni festivi è vietata ogni tipo di vendita anche dei negozi di vicinato, ad eccezione delle medesime categorie.
“Abbiamo l’ordinanza. Non è un atto d’imperio ma è anche un po’ un fallimento”, ha amaramente commentato Zaia. “E’ un segno dei tempi – ha aggiunto il presidente della Regione Veneto- perché in un mondo dove si rispettano regole non servirebbe a nulla. Si cerca di intercettare gli irriducibili. È un fallimento sociale perché il buonsenso non è per tutti”.
Le restrizioni in Friuli Venezia Giulia dal 14.11
L’ordinanza in vigore da domani in tutto il territorio friulano “garantisce sotto forma di raccomandazione l’accesso agli esercizi commerciali di grandi e medie strutture di vendita nelle prime due ore della giornata agli anziani”. È una delle misure introdotta nella nuova ordinanza anti covid per il Friuli Venezia Giulia, spiegata dal presidente del Fvg Massimiliano Fedriga. “Non è che un over 65 non può andare a fare acquisti in orari diversi – ha puntualizzato Fedriga -ma cerchiamo di garantire delle fasce protette. Non è una limitazione, ma una raccomandazione che facciamo agli esercizi di organizzarsi e favorire l’ingresso riservato nelle prime due ore di apertura degli esercizi”. La misura riguarda le attività di grandi dimensioni, “non parliamo dei negozi di vicinato”.
“L’attività di somministrazione di cibi e bevande” nei locali “si svolge dopo le 15 e fino a chiusura esclusivamente con consumazioni da seduti. È vietata la consumazione all’aperto, su suolo pubblico o aperto al pubblico, salvo che sulle sedute degli esercizi”, ha poi annunciato Fedriga. L’ordinanza, ha detto Fedriga, prevede “misure specifiche per i prefestivi e festivi” quando “gli esercizi di vendita di grande e media struttura maggiore, superiore ai 400 metri quadrati, rimangono chiusi”. Si tratta di centri commerciali e parchi commerciali. “Nei festivi inoltre – ha spiegato Fedriga – è vietata ogni tipo di vendita anche nei negozi di vicinato tranne farmacie, parafarmacie, alimentari, edicole e tabacchi. Sempre consentita la consegna a domicilio”.
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Le nuove misure dispongono “l’obbligo della mascherina sempre quando si esce dalla propria abitazione”; lo svolgimento dell’attività motoria all’aperto “preferibilmente in parchi pubblici e aree verdi rurali e periferiche e in ogni caso al di fuori delle piazze del centro storico” e aree solitamente affollate; “l’accesso agli esercizi di vendita consentito a una persona per nucleo famigliare, salvo persone con necessità o minori sotto i 14 anni”. Consentiti inoltre i mercati “solo con un apposito piano”, che preveda tra le altre cose “un unico varco di accesso separato da quello d’uscita” e nessun assembramento. Nelle scuole del primo ciclo, ha concluso il governatore, “sono sospese le lezioni di educazione fisica, canto e strumenti a fiato”.
Le restrizioni in Emilia Romagna dal 14.11
Negozi chiusi la domenica, con le eccezioni di farmacie, parafarmacie, generi alimentari, tabaccherie e edicole. È quanto prevede l’ordinanza anti assembramenti dell’Emilia-Romagna, che rimanda ai sindaci la possibilità di fissare ulteriori specifiche limitazioni. Rimangono aperti bar e ristoranti, con la limitazione imposta dal dpcm di chiusura alle 18. L’attività sportiva e motoria dovrà avvenire preferibilmente nelle aree verdi e periferiche, e comunque non si potrà fare nei centri storici delle città e nelle aree affollate, ad esempio le vie e le piazze centrali o i lungomare, rimanendo sempre distanziati.
Sulla Campania si decide oggi
È atteso a ore il giudizio del governo sull’altra Regione in odore di retrocessione, la Campania. “Vediamo il monitoraggio di domani e poi si deciderà quale colore per la Campania e per altre regioni”. Così il ministro Francesco Boccia ieri a L’Aria che Tira su La7. “Le misure arriveranno tra sabato e domenica, ma si daranno sempre 24 ore di tempo dopo l’ordinanza del ministro della Salute per l’organizzazione territoriale”, ha aggiunto. “Non ci sarà Dpcm”, ha poi risposto Boccia a una domanda precisa. “Si sta diffondendo la notizia che l’Esercito verrà a montare un ospedale da campo nella nostra regione. Nessun ospedale da campo verrà in Campania. L’unica nostra richiesta è da tempo l’invio di medici, e da questo punto di vista le risposte non sono arrivate. Il resto è sciacallaggio”. Lo ha detto in un post sui social il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. Un post che inizia con la frase: “Continua lo sciacallaggio contro la Campania. Prosegue una intollerabile campagna contro la sanità della Campania”.
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Gimbe: ecco le Regioni col maggior numero di infetti
Sono Valle d’Aosta, Provincia Autonoma di Bolzano e Piemonte le tre regioni con un maggior tasso di casi di persone attualmente positive al Covid-19 rispetto alla numerosità della popolazione residente. Un valore che rappresenta la ‘concentrazione’ del virus in proporzione alla popolazione. In particolare, si registrano 1.829 positivi ogni 100.000 abitanti in Valle d’Aosta, 1.631 a Bolzano e 1.351 Piemonte. È quanto emerge dal monitoraggio della Fondazione Gimbe relativo alla settimana dal 4 al 10 novembre. A superare il livello medio italiano di 978 infetti ogni 100.000 abitanti sono 5 regioni: Lombardia con 1.347, Campania con 1.279, Toscana con 1.242, Umbria con 1.150 e Veneto con 1.024. Sotto la soglia media nazionale si trovano invece: Lazio (946), Emilia Romagna (937), Liguria (860), Abruzzo (795), Marche (714), Friuli Venezia Giulia (645), Molise (554), Sardegna (546), Basilicata (531), Provincia Autonoma di Trento (519), Puglia (469), Sicilia (457) e Calabria (300).