Al momento è soltanto una supposizione di un’esperta di innovazione
Non è la prima volta in cui Laura Martin, Senior Media & Internet Analyst di Needham, esprime le proprie opinioni su Netflix. Da oltre dieci anni si occupa di digitale a Los Angeles e da alcuni giorni un suo intervento a Yahoo! Finance ha acceso un dibattito su un’operazione (per ora soltanto ipotizzata da Martin stessa) che merita di essere citata per l’entità dei due player tirati in ballo. Il recente accordo tra Netflix e Microsoft per lanciare il primo abbonamento con pubblicità della piattaforma (a cominciare dal 2023) altro non sarebbe infatti che un primo passaggio verso una exit. Il gigante di Redmond sarebbe dunque pronto ad acquisire il gigante dello streaming, che al momento ha oltre 220 milioni di abbonati nel mondo? Decisamente presto per dirlo, ma secondo Martin un indizio di questa operazione nascosta deriverebbe dal fatto che la scelta di Microsoft per l’advertising non sarebbe la migliore sul mercato per la piattaforma. Segno dunque che ci sono dietro altri interessi?
«Potrebbe essere che Netflix stia cercando una exit – ha spiegato Laura Martin -. Tutti gli altri operatori che avrebbero potuto farla entrare prima nell’advertising non possono acquisirla. O perché sono troppo piccoli, o perché i regolatori non permetterebbero a Google di acquisire Netflix, perché vogliono che Google sia più piccola, non più grande. Quindi potrebbe essere che Netflix stia cercando di avvicinarsi a Microsoft nella speranza che, dopo aver digerito l’acquisizione di Activision, Microsoft si rivolga a Netflix».
Laura Martin si è riferita all’operazione con cui Microsoft sta cercando di acquisire Activision Blizzard, come annunciato a inizio anno con un accordo da quasi 70 miliardi di dollari per potenziare la propria offerta gaming su Xbox. La situazione dovrebbe sbloccarsi entro il prossimo mese con un’autorizzazione da parte della Federal Trade Commission. Mesi fa Laura Martin aveva spiegato che, a suo avviso, Netflix debba «innovare più velocemente», soprattutto per rispondere ai competitor. Lo scenario immaginato è senz’altro impressionante, soprattutto per la capitalizzazione di Netflix (oltre 80 miliardi di dollari) e il coinvolgimento di una Big Tech come Microsoft . Al momento di confermato c’è senz’altro l’interesse di quest’ultima nel mondo videoludico e dell’intrattenimento. Sfera che, ca va sans dire, non stona con il core business di Netflix.