La pandemia ha rivoluzionato il modo di lavorare, soprattutto qua in Italia. Di colpo milioni di lavoratori hanno conosciuto i pregi – ma anche i difetti – dello smart working, che di smart ha solo l’esigenza di inventarsi una postazione lavorativa domestica a “geometrie variabili”, dato che le metrature, specie in città, sono sempre risicatissime e così ci si ritrova a fare call a ridosso del letto o a compilare database sulla tavola apparecchiata.
Non sono poi pochi coloro che hanno bisogno di lavorare mentre si trovano in viaggio: startupper, studenti e, appunto, noi giornalisti. Lo si fa ormai ovunque: in treno, appoggiandosi in qualche biblioteca o caffetteria, ma servono gli strumenti giusti e spesso il laptop o il tablet non bastano. Serve anche un buon monitor portatile. E noi oggi ne testiamo uno: Arzopa Z1RC.
Arzopa Z1RC, in viaggio col monitor
Come dice la parola stessa, un monitor portatile è uno schermo da viaggio che ha dalla sua un peso quanto più possibile ridotto. E l’Arzopa Z1RC coi suoi 770 grammi, il centimetro scarso di spessore e le cornici ridotte al minimo, è sicuramente un dispositivo facilmente trasportabile nello zaino o in valigia.
L’importante è proteggerlo bene in una borsa sufficientemente imbottita per non avere brutte sorprese durante il viaggio (ne potrete trovare un paio nello store online del produttore, nel caso).
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Se il device cui lo dovete collegare ha porte Thunderbolt, basterà portare con voi un solo cavo USB-C, altrimenti oltre all’alimentazione che avverrà via Type-C bisognerà ricorrere anche a quello mini HDMI / HDMI per la trasmissione video. Com’è tradizione del costruttore di Hong Kong, tutti i cavi di cui potreste aver bisogno sono inclusi nella confezione. Una gran comodità.
Tutti e tre gli ingressi (mini HDMI e 2 porte USB C) sono sul lato sinistro del display che, volendo, può essere tenuto anche in verticale (in quel caso il profilo sinistro diventerà il lato superiore e i cavi potrebbero dare qualche problema in più d’ordine e di stabilità). Sempre sulla sinistra, sempre di taglio, si trovano i tasti d’accensione e quelli relativi ai bilanciamenti audio e cromatici.
Lo stand d’appoggio si è rivelato a sorpresa più stabile di quanto non sembrasse date le sue dimensioni, offrendo la dovuta resistenza nel caso in cui uno scossone dovesse far traballare la superficie sulla quale avete posizionato il monitor.
Molto apprezzabile la presenza di due speaker interni, uno per fianco così da bilanciare il più possibile la resa stereo: i bassi spariscono, però la resa – per quanto un po’ metallica – permette di lavorare in situazioni di emergenza e, soprattutto, consente di evitare di portarsi dietro speaker, alleggerendo borsoni e valige. Perché, come s’è detto, il plus principale dell’Arzopa Z1RC è proprio la sua portabilità.
La risoluzione Full HD pari a 2.560 x 1.600 pixel e la frequenza di aggiornamento a 60 Hz fanno dell’Arzopa Z1RC un buon compagno di viaggio sia nel caso si voglia lavorare, sia qualora si intenda svagarsi guardando un film su Netflix, Prime Video o collegandovi una console come la Nintendo Switch.
Compatibilissime anche PS5 e Xbox Series X|S, ma in quel caso potrebbe essere un’idea migliore rivolgersi al modello Z1FC che, coi suoi 144 Hz, sembra pensato proprio per il gaming spinto. Comunque lo vogliate sfruttare, ricordatevi che la luminosità massima – pari a 500 nits – fa sì che l’Arzopa Z1RC sia sì un monitor da portare in viaggio, ma da utilizzare comunque al chiuso.
Naturalmente un altro utilizzo per il quale questo device può rivelarsi più che adatto è quello di secondo monitor. Non esistono clip magnetiche per poterlo fare aderire allo schermo – per così dire – principale, ma le caratteristiche sopra descritte permettono comunque di ampliare la propria superficie lavorativa contenendo il più possibile gli spazi occupabili sulla scrivania fisica. E non è affatto poco, specie quando si lavora tra le quattro mura di casa e bisogna sfruttare ogni singolo centimetro.
Noi nelle settimane di test lo abbiamo sfruttato prevalentemente collegandolo a un mini PC (su cui abbiamo anche guardato film e serie TV) e alla nostra Nintendo Switch redazionale. In casa ci ha permesso di ridurre al massimo l’ingombro e il disordine della postazione lavorativa mentre in redazione ci ha fornito un comodo schermo di supporto. Insomma, a conti fatti l’Arzopa Z1RC è davvero versatile. A proposito di conti: vi starete chiedendo quanto costi: mentre scriviamo questa recensione è offerto a circa 130 euro rispetto ai 199 di listino, ma gli sconti si susseguono e rendono il prodotto, forte della sua risoluzione 2560x1600p, ancora più invitante.