Nell’ultimo periodo i mini PC hanno allargato la nicchia d’utenza originale iniziando a comparire un po’ ovunque: negli uffici, nelle sacche di chi se li porta a spasso, nelle case metropolitane dalla metratura limitata rivelandosi ideali per chi vuole implementare una propria rete, avere una postazione di fortuna, una TV Box o un centro multimediale discreto nel proprio salotto. Oggi proponiamo la recensione del Bmax B9 Power che, se possibile, può fare anche qualcosa in più.
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Un nuovo collega di lavoro, il Bmax B9 Power
Abbiamo atteso con malcelata impazienza questo mini PC di Bmax in quanto animato da un processore Intel Core i9-12900HK, ovvero una CPU da 14 core piuttosto palestrata (5 GHz in Boost) che andando a memoria venne presentata tra tutti gli onori al CES di tre anni fa e che, fedele al suo nome, può davvero spingere i limiti dei mini PC rendendoli parecchio interessanti anche tra coloro che alle prestazioni non vogliono rinunciare.

La versione testata fa il paio con un taglio RAM da 24 GB LPDDR5 ma ne esiste anche una che sale fino a 32. Anche in questo caso abbiamo apprezzato di trovare memorie LPDDR5 dato che molto spesso il collo di bottiglia di simili soluzioni è rappresentato dal ricorso a schede più anziane. Sul fronte “hard disk” (termine improprio ma utilizzato volutamente per farci capire dai più) abbiamo una SSD NVMe da ben 1 TB. E ne può ospitare una seconda, all’occorrenza.
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Tutto ciò, in soldoni, si traduce in un device che si rivela un ottimo collega d’ufficio, permettendovi di utilizzare in modo assai agile tutti i programmi di lavoro più diffusi e che all’occorrenza sa spingersi ben oltre rivelandosi a proprio agio con programmi d’editing video e foto-ritocco (niente però che richieda alta intensità grafica, sia chiaro). Senza dimenticare un po’ di gaming, ma non di quelli spinti. Anche perché non sarebbe possibile aggiungere una GPU esterna.

Diverse le porte incluse nella scocca: due USB 3.2 (quelle insomma dalla caratteristica linguetta blu, tutte poste sulla parte frontale) e due USB 2.0 che si trovano invece sulla parete opposta. Purtroppo abbiamo solo una USB-C, ma dotata di funzionalità complete (può trasportare anche il segnale video) e posta intelligentemente sul davanti, dove si trovano anche il jack per le cuffie e il foro per il reboot, nel caso giochicchiaste troppo col BIOS.

Sul retro troviamo un ingresso HDMI (c’è il supporto alla risoluzione 4K fino a 60Hz e al Dynamic HDR ma soprattutto si segnala la capacità di gestire fino a tre schermi contemporaneamente), uno DP e un RJ45 per una connettività cablata.
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A proposito di connettività: abbiamo il pieno supporto al 802.11a/b/g/n/ac/ax e al Bluetooth 5.2 così da connettere tastiere, mouse e altri device lasciando libero il maggior numero di porte e senza gravare troppo sulle batterie dei rispettivi device. A proposito di cavi: la confezione include solo un USB-A, quindi per il monitor dovrete arrangiarvi altrimenti.

Installato troverete Windows 11 e sarà una piacevole sorpresa per la maggior parte degli utenti che si affida al sistema operativo Microsoft per studiare e lavorare, ma il Bmax B9 Power è perfettamente compatibile con Linux, nel caso voleste spingerlo ulteriormente con un software di sistema più agile e leggero. Non che il mini PC di Bmax sventoli mai in modo rumoroso o vada in apnea, complice anche l’ottimo sistema di ventilazione.

Il mini PC ha uno stile semplice e senza fronzoli: la parte superiore, caratterizzata da un enorme logo del produttore asiatico, è ultralucida: fa un bell’effetto ma purtroppo attrae sporco e ditate. Carina anche la parte laterale, con feritoie impreziosite da una lavorazione un po’ avveniristica.
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Su Amazon il Bmax B9 Power mentre scriviamo questa recensione è offerto in sconto sui 380 euro contro i 399 standard nella sua versione 24GB LPDDR5 + 512GB di storage che salgono (come detto, la nostra configurazione prevedeva invece un 1TB di spazio) a 560 euro (rispetto ai 590 di listino) per quella 32GB DDR4 RAM + 1TB SSD. Quest’ultima non è particolarmente concorrenziale, mentre sulla prima ci si può fare un pensierino.