Con la bella stagione in arrivo (si spera anche al centro-nord), sono sempre di più coloro che lasciandosi alle spalle l’afa cittadina lavorano da remoto approfittando dello smartworking, prima delle tanto attese ferie. Servono però gli accessori giusti, che siano portatili ma che permettano di non rinunciare alle performance dei device da ufficio. Chuwi MiniBook X, a metà tra un tablet e un laptop, è ideale proprio per chi vuole lavorare in agilità o studiare in mobilità ma non avanza troppe pretese.
Recensione del Chuwi MiniBook X
Questo modello proposto dall’azienda di Shenzen è disponibile in due colorazioni: rosa perlato e grigio e attualmente lo si trova in promozione sul sito della stessa azienda a 339 euro. A quel prezzo, lo diciamo subito, è un device senza dubbio allettante. Ma quali sono i suoi punti di forza e che cosa possiamo dirvi al termine di un mese di prova serrata e quotidiana, in redazione e non solo? Vi spieghiamo tutto.
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Schermo e risoluzione
Chuwi Minibook X è dotato di un pannello da 10.51 pollici, con una risoluzione da 2k ed è touch, perciò è utilizzabile anche con la stylus HiPen H7. Che però si compra a parte. Come si diceva poc’anzi, si tratta di un dispositivo a metà tra i tablet e i laptop, la cui elasticità delle due valve permette di posizionarlo in modi diversi, a seconda che si voglia sfruttare la tastiera, il touch screen o usarlo semplicemente per la visione di un film.
Ideale per effettuare belle videocall, con una buona qualità audio e video (1440p@30fps), con una unica fotocamera interna da 5 mega pixel e lo schermo rotabile fino a 360 gradi utile a riprendere ciò che si vuole. Tuttavia tende a riflettere troppo l’ambiente circostante, rendendo faticoso l’uso in ambienti illuminati.
Il peso, oltre 900 grammi, niente di che, siamo pignoli – vero – sorprende dato che il dispositivo è davvero molto piccolo. Ottimi i materiali esterni della scocca: il device appare ben fatto, soprattutto molto robusto e resistente. Come si diceva, uno dei principali punti di forza di questo Chuwi è che può essere ruotato e disposto in vari modi: le cerniere che collegano il bivalve sembrano resistere anche sotto stress.
Autonomia e batteria
La batteria, le cui dimensioni in centimetri sono la metà di quelle normalmente montate su un portatile, dal taglio di 3800mAh, non è troppo performante. Nelle nostre prove il Chuwi si è attestato sulle quattro-cinque ore di autonomia, che naturalmente possono essere aumentate in modalità aereo, ma spesso per studiare e lavorare è essenziale essere costantemente connessi.
Il processore è un Celeron N100 Intel Alder Lake-N100 di ultima generazione ma anche se a basso consumo non favorisce il risparmio energetico (complice anche la risoluzione del display) e i 12 giga di RAM (+512 GB di SSD) stanno sempre al massimo dei giri.
Inoltre, non ci sono ventole di areazione e la dissipazione avviene tramite la scocca stessa. Così se si utilizza il laptop in modalità tablet si surriscalda in pochi secondi: meglio non tenerlo in mano e agevolare l’aerazione, specie in estate, sfruttando uno stand, da acquistare a parte. La ricarica a 45 watt è abbastanza rapida: occorre ricordare che il Chuwi Minibook X dispone di due porte USB C, perciò se una è collegata alla corrente ne resterà un’altra a disposizione. Che è comunque più di quanto offrano solitamente i tablet tradizionali.
Penna e tastiera
Nonostante le sembianze siano quelle di un laptop, volendo è possibile utilizzare la stylus HiPen H7 come su un tablet per prendere appunti in velocità e comodità: funziona abbastanza bene anche se il risultato visivo arriva un po’ in ritardo rispetto all’azione compiuta. Inoltre non ci sono agganci di nessun tipo né allacci magnetici, quindi gli sbadati all’ascolto sono allertati: perderla sarà fin troppo facile.
Qualora decidiate di acquistare la stylus, sappiate che di default vi arriva con incluso un cavo con un USB C e un’uscita tradizionale: servirà un cavetto con doppia USB C per collegarla eventualmente al laptop così da usarlo come ricarica.
La tastiera, disponibile al momento solo con il layout americano (ma con gli adesivi per “aggiornarla” in modo analogico al nostro set di accenti), è piacevole al tatto ed è grande per le dimensioni del laptop, arrivando, praticamente, al bordo. I pulsanti benché a membrana hanno comunque una buona corsa e restituiscono un buon feed. Ci si scrive davvero bene, a patto di non avere mani eccessivamente grandi, dato che l’apparecchio è molto piccolo. C’è anche il plus della retroilluminazione, buona, regolabile in due livelli, per chi volesse lavorare anche al buio.
Per chi è utile Chuwi MiniBook X
Chuwi MiniBook X è insomma la scelta ideale per uno studente o per tutti coloro che, come chi scrive questa recensione, per lavorare non hanno grosse pretese e usano i device unicamente per navigare in Internet (anche Google Chrome è veloce), effettuare buone videocall con un’ottima qualità audio/video, gestire file, rispondere a e-mail, utilizzare il pacchetto Office, vedersi qualcosa in streaming. Scordatevi di videogiocarci e di installarci programmi di editing. Insomma, è un buono strumento per lo smartworking molto “smart” e per chi viaggia spesso. Ultima chicca che farà felici molti: il sistema operativo preinstallato è Windows 11.