Corre sempre più veloce Mountain View sul versante dei device. Talvolta rischiando persino di far concorrenza a sé stessa. Ma a noi poco importa. Deve invece interessarci che Google Pixel 9A rappresenti un’ottima summa di ciò che possono essere i suoi smartphone: colorati, giovanili, compatti e in grado di regalare parecchie soddisfazioni sul fronte fotografico. Tutto perfetto, insomma?

Accendiamo il Google Pixel 9A
Sono tante le frecce nella faretra di questo Google Pixel 9A, a iniziare dalla capiente batteria da 5100mAh che – lo diciamo subito – tende a scaldarsi abbastanza velocemente, ma certo costituisce un notevole passo avanti per taglio rispetto a quelle da 4700mAh che avevamo visto sul Pixel 9 Pro. Non male per un medio gamma da 549 euro per la versione 128GB o da 649 euro nel caso preferiste quella da 256GB.

Un’altra novità degna di nota è che Google ha ascoltato le numerose critiche che sono piovute sui modelli precedenti mettendo finalmente a filo l’impianto delle fotocamere. Questo vuol dire non solo che ora lo smartphone è perfettamente bilanciato quando lo si tiene in mano, ma anche e soprattutto che non rischia più di restare incastrato quando lo si estrae dalle tasche dei pantaloni.

Continuando a osservarne la scocca osserviamo una USB-C 3.2 con tanto di uscita video, lo slot per la SIM (volendo supporta pure quelle virtuali) e due microfoni. Oltre ai consueti tasti per l’accensione/spegnimento e regolazione dell’audio. Niente da dire sull’AMOLED da 6.3″ del Google Pixel 9A, circondato da cornici discrete ma presenti.

Il pannello ha una risoluzione di 2424 x 1080 pixel con un refresh rate massimo di 120Hz che non scontenterà certo i gamer. Anche perché gli altoparlanti sono davvero di caratura. Noi lo abbiamo apprezzato soprattutto all’esterno dato che raggiunge una luminosità di picco pari a 2700Nit. Attenzione: sotto il sole diretto siamo attorno ai 1600 Nit: meno bene rispetto al 9 e al 9Pro ma comunque ragguardevole (in spiaggia continuiamo a consigliare il Pixel 9Pro).

Google Pixel 9A a livello fotografico monta un nuovo sensore da 50 megapixel, l’Isocell GN8 con dimensioni 1/1.95″. Si trovano poi una ultragrandangolare da 13 megapixel e una selfie camera sempre da 13 megapixel che chi ha già acquistato altri Pixel ben conosce. A livello pratico ciò si traduce in foto indistinguibili da quelle che si possono scattare con un Pixel 9 e persino con un Pixel 9 Pro (salvo che proprio non zoomiate sui singoli pixel). In campo fotografico l’AI oltre a migliorare le foto in postproduzione permette, con la modalità ‘add me’ di aggiungere chi non c’era nella foto originale. Simpatica.

I soli difetti a conti fatti del Google Pixel 9A riguardano come già detto le temperature che la scocca non riesce a trattenere (soprattutto in estate, con pantaloni più leggeri, tenerlo in tasca significherà far aderire alla gamba una stufetta) e una ricarica non troppo veloce e ciò ovviamente sorprende visto che ormai anche molti medio gamma raggiungono il 50 per cento in meno di 30 minuti.
Numerosi invece i pregi, a livello costruttivo e di software. Li abbiamo snocciolati per tutta la recensione dunque inutile ribadirli ora. Ci limitiamo invece ad aggiungere che Google Pixel 9A arriva nei negozi garantendo ben sette anni di aggiornamenti (sembra poca cosa, ma ciò garantisce sicurezza anche per le app che vi installate). Insomma, è davvero difficile non farci un pensierino.