Freewrite è una macchina per scrivere hi-tech che permette di fare una sola cosa: scrivere. Mette al riparo dalle distrazioni che porta la rete e, allo stesso tempo, permette di salvare in cloud pagine e progetti.
È difficile riuscire a scrivere quando si è costantemente collegati alla rete. Le notifiche distraggono; la curiosità sposta l’attenzione dalla storia che abbiamo in mente al flusso invasivo delle news; le mani vagano aprendo finestre e pagine web, rallentando il ritmo della scrittura.
Si perde il gesto, tipico di chi scriveva a mano o con la macchina da scrivere.
Ma usare il computer ha i suoi lati positivi: si cancella e si riscrive più velocemente, si salva in maniera più sicura ciò che viene prodotto. Astrohaus ha deciso così di creare un device ibrido che abbia le caratteristiche migliori di questi due mondi. E si chiama Freewrite.
Come funziona
Freewrite è una macchina per scrivere hi-tech che permette di fare una sola cosa: scrivere. Nessuna possibilità di dimostrare di essere multi-tasking. Meglio concentrarsi interamente sul romanzo, il reportage, la canzone, il progetto che si vuol realizzare.
In dotazione è presente solo una tastiera Qwerty meccanica, con i tasti che ricordano il rumore delle vecchie Olivetti e un piccolo display in inchiostro elettronico da 5,5 pollici per vedere quello che le dita producono. Inoltre ha una capacità interna di supportare più di 1 milione di pagine e una pratica maniglia per portarlo in giro senza particolari disagi.
Una macchina per scrivere 2.0
Ha un telaio in alluminio che misura 298 x 237 x 70 millimetri e pesa poco meno di due chilogrammi. In più è previsto un modulo Wi-Fi che può essere utilizzato però, solo per salvare automaticamente i documenti in cloud tramite Dropbox, Google Drive o Evernote. È stata inserita anche una porta USB Type-C per fare gli aggiornamenti del software e collegare il dispositivo con un computer.
La sua batteria integrata ha un’autonomia di circa 4 settimane con un utilizzo medio di 30 minuti al giorno. La tastiera possiede uno switch Cherry MX Brown ed è disponibile in oltre 10 differenti layout, compreso l’italiano.
L’elemento che però desta un po’ di scalpore è il costo: circa 600 dollari.
Decisamente non pochi per un device del genere. Vale la pena di fronte a tool e app che permettono di fare la stessa cosa?
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L’evoluzione di Hemingwrite
Il progetto è l’evoluzione di Hemingwrite, il progetto che venne presentato al CES 2015 di Las Vegas e che ottenne quasi 350mila dollari da una campagna crowdfunding su Kickstarter. Dopo alcuni perfezionamenti e una maggior usabilità, Adam Leeb e Patrick Paul, i due ideatori, hanno completato il prodotto che è già disponibile per chi volesse comprarlo.