Con i pieghevoli Motorola in un certo senso torna a casa, dato che il marchio statunitense elaborò l’iconico Startac, uno dei cellulari a due valve più apprezzati della storia, già nella seconda metà degli Anni ’90. E in effetti in quel settore il costruttore riesce sempre a distinguersi, come ha dimostrato ancora una volta col Motorola Razr 60 Ultra di cui vi proponiamo la recensione.

Motorola Razr 60 Ultra, pieghevole e stiloso
Le colorazioni (sempre frutto della collaborazione con PANTONE) scelte per la scocca sono un tocco di classe e comunicano ictu oculi che ci si trova al cospetto di un prodotto di fascia premium. Il nuovo Motorola Razr 60 Ultra costa in effetti molto (1349,99 euro, anche se al momento è offerto sul sito ufficiale in leggero sconto a 1249,90), dunque deve giustificare fin dai primi istanti durante i quali lo si tira fuori dalla confezione (e si viene avvolti dalla medesima fragranza che caratterizza gli ultimi modelli, come l’Edge 60 Pro) di meritare un simile investimento.

Ecco perché il modello con parti in legno (che abbiamo testato) è realizzato in vero legno e così quello in Alcantara ha un rivestimento realmente in tessuto scamosciato. A dir poco eccentrico: poggiato sul tavolo durante un aperitivo diventerà senz’altro immediatamente oggetto di conversazione. Rivista in toto la cerniera, uno dei punti deboli dei passati modelli: questa volta, assicura l’azienda americana (sotto i cinesi di Lenovo) è in acciaio e durevole. Lo stesso – anche se le settimane in cui lo abbiamo avuto in prova non ci ha permesso di sincerarcene – vale per l’intero device vista la certificazione IP48.

Ma anche ciò che pulsa sotto la scocca è, benché invisibile agli occhi, di caratura. A iniziare dallo Snapdragon 8 Elite che è lì essenzialmente per dare corpo alle funzioni AI che, lo sappiamo bene, richiedono SoC prestanti. Tutta questa potenza va alimentata, perciò troviamo una batteria dal taglio significativo: 4700mAh dalla ricarica a 68W via cavo e 30W wireless.

Il protagonista che lo rende uno smartphone d’eccezione è l’AMOLED 4 pollici LTPO quindi con refresh rate dinamico da 1 a 165Hz, 10-bit, risoluzione di 1272 x 1080 pixel, protetto da Gorilla Glass Ceramic che secondo i materiali dati alla stampa sarebbe particolarmente resistente ai graffi. Ma non ci si aspettava nulla di meno, data la sua esposizione agli urti. La luminosità di picco dichiarata è 1600 Nit. Quello principale è invece un 7″, sempre AMOLED LTPO con refresh rate dinamico 1-165Hz, 10-bit, dalla risoluzione 1224 x 2912 e dalla luminosità di picco a circa1600 Nit.

Il pacchetto fotografico prevede fotocamere da 50MP, di cui quella principale basata su un sensore Samsung Isocell GNJ di dimensioni 1/1.56″, apertura focale f/1.8, OIS e sistema di messa a fuoco dual pixel PDAF in grado di registrare video in 8K/30fps, una fotocamera ultragrandangolare secondaria 0.6X Sony IMX816 con dimensioni 1/2.93 limitata a 4K/60fps nella registrazione dei video.

Fin qui tutto molto buono, magari niente di realmente eccezionale rispetto all’estetica e al SoC, ma niente nemmeno di negativo. Le sole dolenti note riguardano la proiezione del device nell’immediato futuro: Motorola Razr 60 Ultra viene venduto con la garanzia di ricevere nel corso del tempo 3 Major Update e 4 anni di patch di sicurezza.

Dato il prezzo, si sarebbe potuto fare uno sforzo ben superiore, soprattutto considerato che a breve avremo sul mercato anche Android 16. Considerato che sullo smartphone uno ha ormai la propria vita (app di lavoro, documenti, foto, app bancarie) gli aggiornamenti sulla sicurezza determinano la longevità di un dispositivo persino più di quanto non abbiano fatto, finora, le batterie.

Chiudiamo guarducchiando l’offerta AI: Motorola si sa si affida a software di terze parti, con un miscuglio un po’ curioso: LLama di Meta, Gemini di Google, Copilot di Microsoft e Perplexity, ciascuna sfruttata per differenti funzioni, ma senza dialogare tra loro, anche perché fanno riferimento ai rispettivi cloud. Ciascuna porta con sé i rispettivi abbonamenti.

Quindi benché Motorola Razr 60 Ultra offra il meglio sul mercato non dà comunque nulla di sartoriale che possa entrare in ogni programma e assisterci sul serio. E, visto il prezzo, anche in questo caso ci si poteva attendere qualcosa di più, sebbene comprendiamo che sviluppare un agente AI non sia attività che si possa improvvisare.

Insomma, abbiamo per le mani un ottimo smartphone. Soprattutto in grado di spiccare rispetto alla massa a livello estetico, che non è poco dato che è impossibile ormai distinguere un modello dall’altro. Tuttavia, per 1349,90 euro ci saremmo attesi ancora qualcosa in più, sia sul fronte delle fotocamere, sia soprattutto dell’Intelligenza artificiale di bordo, dato che quel mischione descritto poc’anzi benché completo è senz’altro raffazzonato ed espone a ulteriori costi che non si avrebbero ad esempio sul Galaxy di Samsung.