Fatti con materiali poco costosi, per “indossarli” basta solo un po’ d’acqua. Il tatuaggio hi-tech dell’Istituto Italiano di Tecnologia sarà in grado di monitorare molti parametri vitali adattandosi a ogni superficie del corpo
Facile come quando da bambini ci facevamo i tatuaggi comprati in edicola: bastava appoggiare la carta sulla pelle, tamponare con un po’ d’acqua, sollevare la pellicola e si era tatuati. Ed era sufficiente un po’ d’acqua e sapone per lavare via tutto.
Stavolta non si tratta però di un nuovo tipo di tatuaggi per bambini, ma di un prototipo di sensore ultrasottile in grado di rilevare i nostri parametri vitali, come uno strumento per l’elettrocardiogramma. Un tatuaggio high-tech sviluppato dai ricercatori dell‘Istituto Italiano di Tecnologia a Pontedera, in Toscana, e che rappresenta una tecnologia assai promettente nel settore per due ragioni: perché i materiali di cui è composto costano pochissimo, e perché appunto è sufficiente un po’ d’acqua per far si che l’inchiostro che compone i suoi circuiti interni aderisca alla nostra pelle, dove invece altri prototipi simili richiedono per esempio stampi in silicone.
“L’idea mi è venuta guardando mia figlia che giocava con i trasferelli” ci racconta Franscesco Greco, il responsabile del progetto insieme a Virgilio Mattoli. I tatuaggi high-tech sono già una realtà nel mondo, ma quello che il team vuole provare a fare è creare un oggetto che costi pochissimo all’utente finale e che sia facile da mettere e da togliere, per esempio da uno sportivo.
Quello dello sport è un settore assai promettente per tecnologie come questa. Un atleta potrebbe essere interessato per esempio a monitorare il funzionamento del cuore durante una partita.
Come funziona il tatuaggio hi-tech
La tecnologia è semplicissima. Si tratta di un film molto sottile, circa 500 nanometri (un nanometro corrisponde a un miliardesimo di metro) in grado di aderire alla pelle in maniera ottimale, “come un lenzuolo quando lo stendo su un oggetto” spiega Greco, senza bisogno di colle o adesivi. Su questo film sottilissimo è stampato un inchiostro speciale, fatto di un polimero conduttivo; bagnando la carta con l’acqua il film e il circuito si trasferiscono sulla nostra pelle. E il tutto rendendo il tatuaggio impercettibile per chi lo indossa. Una volta completato il processo è sufficiente collegarlo tramite dei fili a uno strumento per l’analisi dei dati.
Un’altra importante novità rispetto ad altri prototipi e ai comuni elettrodi attualmente in uso è che una volta trasferitosi sulla pelle, il tatuaggio è e rimane asciutto e non si deteriora, e per toglierlo basta un po’ d’acqua e sapone.
Questi tatuaggi innovativi serviranno per monitorare molti parametri, elettroencefalogramma compreso. “Uno dei punti più difficili dove mettere gli elettrodi per rilevamenti prolungati nel tempo è appunto il cranio – conclude Greco – a causa della ricrescita dei capelli, oltre che per la rotondità della superficie, mentre i nostri tatuaggi sono facilissimi da indossare e in grado di aderire e funzionare a lungo anche in presenza di peli o capelli”.
Questa tecnologia non è ancora sul mercato, ma gli entusiasmi non mancano e i ricercatori hanno recentemente pubblicato un articolo in merito su Advanced Healthcare Materials “Stiamo lavorando per inserire sempre più elettrodi all’interno dello stesso tatuaggio, fino a 64 – prosegue Greco – per permetterci di avere segnali ad alta densità e riconoscere meglio i movimenti dei singoli muscoli. Entro un anno speriamo di contattare qualche azienda per cominciare a mettere in commercio i nostri nuovi tatuaggi tech low cost.”