C’è davvero tanta tecnologia a bordo degli Xiaomi Buds 5 Pro, gli ultimi auricolari senza filo di fascia medio-alta (prezzo: 199 euro, comunque 80 in meno degli AirPods Pro 2 di Apple) del costruttore cinese. La nostra caratteristica preferita riguarda la possibilità di registrare note vocali che è tornata particolarmente utile in redazione, sul lavoro. Ma sono tante le frecce a disposizione nella faretra di questo device indossabile la cui qualità permette di essere trasversale così da rivelarsi un ottimo “collega” in ufficio e un eccellente compagno di attività ginnica, magari all’aperto. Ma procediamo con ordine.

Xiaomi Buds 5 Pro, la nostra prova con… orecchio
Disponibile in due varianti cromatiche – Ceramic White e Titan Gray, noi abbiamo testato le prime – il device ha un aspetto molto elegante ma anche piuttosto tradizionale, tanto nella forma dell’auricolare a stelo, quanto nella forma della custodia di ricarica, sufficientemente compatta da poter essere portata dietro, anche in tasca. I gommini sono comodi e ben si adattano all’orecchio: abbiamo testato le Xiaomi Buds 5 Pro per circa tre settimane, sia nelle call di lavoro, sia durante le interviste telefoniche e mettendole alla prova anche con la musica: il nostro orecchio non ha mai avvertito fastidi di sorta.

Sono infatti progettate proprio per le esigenze di coloro che le devono calcare a lungo. Di qualità – ma non poteva essere altrimenti, visto il prezzo di listino – il sonoro, con alti cristallini e bassi sufficientemente avvolgenti e profondi, questo grazie a un triplo driver coassiale a doppio amplificatore, composto da un elemento a doppio magnete da 11 millimetri, un tweeter in ceramica e un driver “planare”. E poi c’è l’apporto della sintonizzazione Harman AudioEFX.
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Tramite l’app (compatibile con sistemi Android e Apple) è possibile approfondire e giocare con le opzioni, scegliendo tra diverse impostazioni molte prefabbricate e studiate appositamente per determinati scopi (tipo l’esaltazione delle voci o, al contrario, delle musiche). Spiace non avere avuto modo di provarle in combo con lo Xiaomi 15 Ultra per sfruttare pienamente l’audio Qualcomm aptX lossless che promette prestazioni esaltanti a 48 kHz 24 bit (a patto di usare app compatibili con questa tecnologia). Allo stesso modo la funzionalità di Audio dimensionale (presente anche sui modelli di iPhone più recenti) sblocca naturalmente possibilità un tempo precluse dai limiti tecnici.

La tecnologia di bordo consente una ottima cancellazione del rumore fino a 55 decibel in grado di attutire il rumore di fondo nelle conversazioni telefoniche (il nostro audio è catturato da tre microfoni: c’è la compatibilità con la funzione di chiamata HD 32K, supportata solo dagli ultimi modelli Xiaomi che però non abbiamo potuto testare) grazie anche a un’elevata larghezza di banda (5 kHz) e al lavoro di algoritmi di Intelligenza artificiale. Sempre tramite la già citata app Xiaomi Earbuds è possibile attivare la modalità trasparenza, la cancellazione “adattiva” (che regola la cancellazione in base al rumore circostante) e selezionare il livello di cancellazione che vogliamo ottenere. Naturalmente tutto ciò ha un costo in termini energetici, ma la tenuta della batteria è comunque più che soddisfacente.

Abbiamo parlato di longevità della batteria: giusto allora evidenziare che la custodia di ricarica supporta, oltre alla ricarica cablata tramite USB-C, anche il protocollo di ricarica wireless Qi. Prima di passare però alle conclusioni finali è doveroso spendere due parole anche sulla già citata (fin dal titolo di questa recensione degli Xiaomi Buds 5 Pro) registrazione audio.
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Abbiamo infatti apprezzato un sacco – specie per via del nostro lavoro – poter registrare note vocali sia quando gli auricolari vengono indossati sia quando si trovano nella custodia. Allo stesso modo i possessori di Xiaomi 15 Ultra potranno sfruttare l’intelligenza artificiale HyperAI per effettuare traduzioni o trascrizioni al volo.

Se vogliamo questo è il principale limite degli auricolari Xiaomi Buds 5 Pro: avere tantissima tecnologia di bordo ma compatibile a livelli maggiori per lo più con i dispositivi del costruttore cinese. E nemmeno tutti, ma solo gli ultimi.
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Provandolo abbiamo quasi avuto l’impressione di avere a che fare con un device Apple, ovvero con qualcosa che punti alla chiusura del proprio ecosistema. E infatti non avendo avuto modo di recensire le cuffie wireless Buds 5 Pro con i più recenti smartphone Xiaomi, su tante caratteristiche reclamizzate dalla Casa il nostro giudizio resta sospeso. Peccato, perché ciò che invece abbiamo potuto testare pienamente ci ha davvero convinto.