Il format risale alle fine degli anni Ottanta. Oggi va a braccetto coi meme
Come si legge su The Verge, che ha parlato con la moglie Kathaleen, Stephen Wilhite è morto per Covid all’età di 74 anni. A lui si deve il contributo decisivo per la creazione di uno dei formati di immagini più famosi utilizzati sui social e sui siti. Stiamo parlando delle GIF, Graphics Interchange Format, meme animati che ormai fanno parte integrante del nostro linguaggio online, immediato e spesso tagliente. Lo statunitense Wilhite ha iniziato a lavorare sulle GIF negli anni Ottanta, quando era dipendente a CompuServe. Come spesso accade con le migliori invenzioni, a cominciare da internet, lo scopo per cui nascono cambia ed evolve col tempo.
Le prime GIF risalgono infatti a un’epoca pre social e pre internet. Dunque quale era il loro scopo originario? L’azienda CompuServe le aveva introdotte alla fine degli anni Ottanta per diffondere grafica di alta qualità e ad alta risoluzione a colori in un periodo in cui il web non viaggiava alle velocità odierne. Il contributo di Wilhite era stato riconosciuto anche in seguito: ha infatti ricevuto il Webby Lifetime Achievement Award per la creazione delle GIF. Ha lavorato per decenni in CompuServe fino a quando non è andato in pensione nei primi anni Duemila.
Sempre The Verge, celebrando la memoria di Stephen Wilhite, ha ricordato che la sua GIF preferita era quella del dancing baby. Se siete interessati a una storia approfondita delle GIF qui trovate un lungo articolo in cui se ne ripercorrono le tappe fondamentali. Wilhite non era da solo nello sviluppo del format grafico GIF: con lui c’erano i membri del team guidato da Alexander “Sandy” Trevor, il CTO di CompuServe. Dalla fine degli anni ’80 molte cose sono cambiate e le GIF sono diventate le immagini animate preferite da utenti e content creator. Sono elementi essenziali del dizionario social e, pur trasmettendo una sensazione favolosamente vintage, sono uno strumento (almeno per noi che le usiamo) irriunciabile.