Licenziati i vertici della società, inizia una nuova era per la piattaforma. Tornerà Trump in nome del free speech?
«L’uccello è stato liberato». Con l’ultimo tweet pubblicato poche ore fa, Elon Musk ha ufficializzato l’acquisizione di Twitter per 44 miliardi di dollari. A confermarlo anche fonti di stampa, come il New York Times. Uno degli uomini più ricchi del mondo ha concluso così una dei deal più discussi degli ultimi mesi e, senz’altro, più tormentati nella storia dell’ecosistema dell’innovazione. Secondo il Wall Street Journal, Musk non avrebbe soltanto comprato Twitter, ma si sarebbe anche impegnato a licenziarne i vertici: si leggono i nomi del Ceo Parag Agrawal (che aveva sostituito Jack Dorsey meno di un anno fa) e del CFO Neg Segal.
the bird is freed
— Elon Musk (@elonmusk) October 28, 2022
A questo punto nella storia di Twitter – l’abbiamo ripercorsa in questo articolo – verrà scritta una nuova pagina. E, questa volta, ci auguriamo senza ulteriori colpi di scena. Il 25 aprile scorso, infatti, vi avevamo dato la notizia dell’accordo tra Musk e il Board della società per cedergli il 100% dell’azienda, se non che poche settimane dopo tutto è precipitato. L’imprenditore lamentava la presenza dei bot sulla piattaforma e la scarsa trasparenza sui dati fornitigli. Oggi, venerdì 28 ottobre, sarebbe stato l’ultimo giorno utile garantito dal giudice entro il quale completare l’acquisizione. Se così non fosse stato sarebbe ripartito il processo che vedeva contrapposte le parti.
At Twitter headquarters’ coffee bar, @elonmusk pic.twitter.com/vy5Cw7zttf
— Walter Isaacson (@WalterIsaacson) October 27, 2022
Sempre nelle scorse ore lo scrittore Walter Isaacson ha pubblicato una foto sul proprio profilo Twitter, dal quartier generale della società. Biografo di Steve Jobs, Isaacson sta scrivendo la storia di Elon Musk e quanto successo nelle ultime settimane meriterà senz’altro almeno un capitolo del prossimo libro. Su quel che il Ceo di Tesla intende fare con Twitter si è speculato moltissimo, spinti anche dalle sue frequenti considerazioni sul free speech. Non è improbabile che Musk riammetta Trump nel suo agone: l’ex presidente degli Stati Uniti era stato bannato dalla piattaforma a seguito dei fatti di Capitol Hill, come ritorsione contro la sua comunicazione politica.