Dall’open banking al green banking, passando per le sfide del Buy Now, Pay Later e i programmi cashback. I trend del 2023 secondo Qonto
Il Fintech è un settore in continua evoluzione. In Italia si sta sviluppando in modo molto rapido e, spesso, anche imprevedibile. E questo anno appena iniziato, rispetto al triennio 2020-2022 segnato dalla pandemia, rappresenta un’occasione per creare nuove opportunità e far luce sui trend che consentono ai player del mercato di rafforzare le proposte commerciali, arricchire le esperienze dei clienti e aumentare i ricavi. Qonto ha messo a punto una lista di sette trend che, secondo la società di business finance management, sono da tenere d’occhio nel 2023.
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I sette trend del Fintech del 2023
Dal sondaggio lanciato dal team di Qonto emergono i trend da monitorare in questo anno appena iniziato. Tra questi:
1. Open banking: nell’attuale clima di incertezza economica si è rivelato una soluzione ideale per migliorare la liquidità aziendale e valorizzare l’informazione finanziaria. La PSD2, la seconda direttiva sui servizi di pagamento nell’Unione Europea entrata in vigore dal 2018, ha già portato numerose innovazioni chiave nell’ecosistema del fintech, come il diritto legale dei consumatori di accedere ai propri conti di pagamento tramite sistemi di terze parti, una maggiore sicurezza nei pagamenti e un conseguente minor numero di frodi bancarie. Tuttavia, pur essendosi già rivelato una grande opportunità, l’open banking non ha ancora dispiegato appieno il proprio potenziale e ci si aspettano durante il 2023 ulteriori sviluppi, oltre ad aggiornamenti della direttiva, e di conseguenza ulteriori benefici per il settore fintech che porterà la futura PSD3 e nuove prospettive nell’open finance.
2. Fatturazione elettronica: già obbligatoria tra le pubbliche amministrazioni e i loro fornitori, dal 2020 si sta progressivamente espandendo al B2B in numerosi Paesi. L’Italia, su questo fronte, si è dimostrata all’avanguardia rispetto allo scenario europeo: l’obbligo di fatturazione elettronica, progressivamente entrato in vigore per imprese e professionisti a partire dal 2019, è scattato dal 1° luglio 2022 anche per le partite IVA che rientrano nel regime forfettario, con la sola deroga per chi ha ricavi e compensi inferiori a 25.000 euro annui. Ma questa clausola resterà valida solo fino al 2024. Nel 2023, quindi, il tema rimarrà centrale non solo in Italia, ma in tutta Europa (ad esempio in Francia), dove sono attesi importanti sviluppi in materia. Secondo una precedente indagine di Qonto su più di mille imprese italiane, è emerso che il 79% delle PMI è pronto a privilegiare un servizio di banking che includa anche l’emissione delle fatture elettroniche. In particolare, l’idea di unire la fatturazione elettronica e i pagamenti piace soprattutto alle aziende più giovani che hanno meno di 10 anni di vita (83%) e al settore IT & Telecomunicazioni. Si prevede, quindi, che saranno sempre di più le aziende che sceglieranno di ricorrere a soluzioni che non solo consentano di adempiere ai propri doveri fiscali, ma permettano di usufruire anche di tutte quelle funzionalità che aumentano il controllo sulla propria attività e una migliore organizzazione interna;
3. Soft POS: le applicazioni capaci di trasformare smartphone e tablet in terminali di accettazione di pagamenti con carta rappresentano l’ultima frontiera in tema di pagamenti elettronici, mantenendo un livello di sicurezza molto elevato. Al momento, la diffusione delle soluzioni Soft POS ha incontrato alcune limitazioni per il fatto che alcune carte ancora non sono contactless. Si prevede che la base di utenti Soft POS crescerà del 475% a livello globale entro il 2027. Sono numerosi i player, anche all’infuori del settore banking, che stanno già lanciando la propria offerta di Soft POS (Apple, Shopify, Paypal): una scelta che apre opportunità al mercato di arricchire il panorama delle soluzioni di pagamento con nuovi sistemi facili da usare e da installare.
4. Banking-as-a-service: la formula as-a-service si è introdotta in maniera sempre più decisa e pervasiva già da tempo in diversi settori. Si tratta di un processo end-to-end che assicura l’esecuzione dall’inizio alla fine di servizi aziendali plug-in, modulari, scalabili e su richiesta, permettendo una user experience più agile ed efficace. Anche il mondo della finanza, in particolare del banking, non è rimasto indietro e si prevede l’adozione di un modello Banking-as-a-service che porterà una crescita delle entrate nel settore del 240% entro il 2027 (Fonte: Juniper Research, 2022). Nei mesi a venire servirà andare oltre e diversificare i canali digitali per permettere che i servizi possano essere fruiti più velocemente anche al di fuori dei tradizionali canali bancari;
5. Green banking: gli obiettivi di sostenibilità influenzano in modo sempre più diretto le scelte strategiche delle imprese, per questo anche il mondo dell’innovazione finanziaria è sempre più attivo e propositivo nella gestione di percorsi ESG. Quello del green banking è un mercato in continua crescita e si calcola che il 25% degli utenti passerebbe a istituti bancari con priorità ESG più elevate. Per la loro stessa natura, gli istituti finanziari digitali sono ben posizionati per promuovere lo sviluppo di una finanza sostenibile, sia per i processi paperless che per l’assenza di sedi fisiche che determinano inevitabili consumi. Se, da un lato, le Fintech continuano a guadagnare terreno e quote di mercato, dall’altro anche le banche tradizionali hanno cominciato l’introduzione di pratiche green che stanno ridisegnando il mercato.;
6. Cashback: con un numero consistente di player che già nello scorso anno ha lanciato offerte di cashback B2B, i programmi di ricompensa fissa sono una tendenza in accelerazione anche per il 2023. Sebbene i premi sotto forma di cashback come mezzo per incentivare la fedeltà diventeranno più comuni, è altrettanto prevedibile che, a causa dei rischi elevati dovuti al contesto economico, l’emergere di nuovi servizi e opportunità di cashback resti ancora in una fase di test per molte realtà.
7. BNPL (Buy Now, Pay Later): il BNPL continuerà a essere un trend rilevante anche per il 2023, sviluppandosi ulteriormente con servizi collaterali al prestito. Il mercato delle soluzioni BNPL relative alle transazioni B2B è, ad oggi, il doppio di quello strettamente connesso agli acquisti su marketplace e tipicamente B2C. L’arrivo costante di nuovi player, l’interesse crescente dei venture capital e l’attuale clima di incertezza finanziaria aumentano anche il potenziale di mercato, ma allo stesso tempo il futuro di questo modello di business è ancora incerto a causa dell’aumento dei tassi di interesse (commissioni più elevate per i commercianti, aumento del rischio di mancato pagamento, ecc.).