Non è bastato il video pubblicato da Donald Trump a febbraio scorso, realizzato con l’AI, in cui mostrava un discutibile roseo futuro della Striscia di Gaza mentre in quell’angolo di Medio Oriente Israele prosegue da anni una guerra che ha provocato decine di migliaia di morti tra i civili. Nelle scorse ore il Washington Post ha messo online una serie di documenti circolati alla Casa Bianca che mostrano il progetto GREAT. L’acronimo sta per “Gaza Reconstitution, Economic Acceleration and Transformation”.

I primi “rendering” della nuova Gaza immaginata da Trump
Nel documento disponibile online – 38 pagine complessive – si spiega un piano che non tiene in alcun conto del futuro dei palestinesi, ad oggi ancora esposti alle bombe israeliane e ai piani per allontanarli da Gaza. Chi deciderà di andarsene dovrebbe ottenere 5mila dollari e altri aiuti. Chi sceglierà di rimanere – per meglio dire, chi sopravvivrà alla guerra – potrà restare in strutture temporanee. In questo articolo abbiamo concentrato la nostra attenzione su alcune immagini che “completano” il piano GREAT dando un’idea di come potrebbe essere un domani la Striscia.

Non si contano le immagini realizzata con l’AI in cui le sbavature e le sproporzioni saltano subito all’occhio. Stupisce che queste vengano però utilizzate senza alcuna cura sul prompt in un piano che, per quanto discutibile, è alla piena attenzione del presidente degli Stati Uniti. La nuova Striscia di Gaza è un accrocchio di grattacieli e altri anonimi edifici con strade che portano verso il nulla. Non possono mancare i campi agricoli e altri elementi che offendono la decenza che si dovrebbe rispettare di fronte alla tragedia in corso.

In mare nelle immagini di GREAT non ci sono bagnanti ma navi cargo e perfino impianti di estrazione a pochi passi dal bagnasciuga. Al momento non si conosce purtroppo il destino di Gaza nè della popolazione civile lì ammassata: la distruzione provocata dai missili e dalle bombe israeliane richiederà per forza di cose una ricostruzione. Nei piani del governo di Benjamin Netanyahu non sembra tuttavia più ammessa la presenza dei palestinesi.