L’Italia verso le 50 milioni di somministrazioni. Ma Sileri avverte: possibile rimodulazione certificato a causa della variante delta
Al momento la risposta è sì: è possibile ottenere il Green Pass dopo la prima dose del vaccino. Ma il Governo sarebbe già al lavoro per modificare le regole mentre è ancora in corso la campagna vaccinale. Ad oggi sono quasi 14 milioni i Green Pass scaricati dagli italiani che hanno potuto fare richiesta attraverso le app Immuni e IO anche dopo la somministrazione della prima dose del vaccino. Nelle scorse ore, però, il sottosegretario al Ministero della Salute, Pierpaolo Sileri, ha avvertito che i criteri per concedere la certificazione verde potrebbero restringersi: l’ipotesi più accreditata al momento è quella di dare il Green Pass soltanto una volta dopo ricevuta la seconda dose.
Leggi anche: Green Pass: come scaricarlo su IO e Immuni (e cosa serve)
Green Pass: che succede
L’ipotesi di un Green Pass soltanto a ciclo concluso non verrebbe vista dal Governo come un passo falso. «Rilasciare il Green pass dopo la prima dose non è stato un errore, allora i dati ci dicevano questo – ha commentato Sileri – Al momento una modifica non serve ma va messa in cantiere: da medico e non da politico, dico che probabilmente si arriverà ad una rimodulazione». Nel frattempo a fine giugno l’Italia dovrebbe raggiungere la cifra delle 50 milioni di dosi di vaccino somministrate.
Leggi anche: Vacanze d’estate, meglio prenotare tutto in anticipo? I nostri consigli tech
Per una decisione vera e propria occorrerà aspettare ancora qualche settimana, ha spiegato Sileri. In Italia, nel frattempo, l’obbligo di mascherina all’aperto non è più in vigore. Nonostante la situazione, ormai da settimane, lasci intendere che il peggio sia alle spalle la politica continua a litigare. Nelle scorse ore il Governatore della Campania, Vincenzo De Luca, ha chiesto addirittura le dimissioni del ministro della Salute, Roberto Speranza, e attaccato la scelta di togliere l’obbligo di mascherina all’aperto. Fin dall’inizio dell’emergenza pandemica, il politico di Salerno è sempre stati tra i più convinti rigoristi.