È stata identificata nel gruppo “Mydocs” la rete di cybercriminali che avrebbe colpito almeno quattro hotel italiani, tra giugno e luglio 2025, rubando dati sensibili e rivendendoli sul dark web a cifre che si aggiravano anche intorno ai 20mila euro. Quale è stato il “bottino” dei malviventi e chi c’è dietro Mydocs?
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Che cosa è finito nel dark web per colpa degli hacker?
Sono decine di migliaia, secondo quanto rivelano le autorità investigative, i documenti d’identità di turisti trafugati dai server di alberghi di lusso e depositati nel dark web, pronti per essere venduti. I cyber criminali hanno colpito in Veneto, all’Hotel a 4 stelle Ca’ dei Conti a Venezia, da dove sarebbero state sottratte illecitamente 38mila immagini scansionate ad alta risoluzione di carte d’identità e passaporti degli ospiti ma anche a Milano Marittima, Ischia e Trieste. Le autorità spiegano che tra giugno e luglio gli hacker hanno messo on line circa 17mila documenti. Nel messaggio sul dark web le carte d’identità e i passaporti appaiono offuscati dai pixel, ma basta pagare per averli «in chiaro». L’hotel veneziano ha preferito non commentare i fatti, come pure l’Hotel Continentale di Trieste cui sono stati sottratti 17 mila documenti. Violati i sistemi informatici anche di Casa Dorita a Milano Marittima, cui sono state sottratte illegalmente 2300 immagini, e l’Hotel Regina Isabella di Ischia, cui gli hacker hanno rubato circa 30mila immagini. Tra le vittime anche un albergo nelle Baleari, Hills Boutique Mallorca, struttura a cinque stelle. Tutti i documenti sono in vendita per cifre che vanno dagli 800 ai 10mila euro. I documenti rubati all’hotel veneziano sono quelli in vendita alla cifra più alta. La mano dietro a questi attacchi sarebbe sempre la stessa. Tra i primi a dare la notizia del furto dei documenti riservati il sito Hackmanac, che ha immediatamente lanciato l’allarme sui social.