Circa 20 miliardi di dollari, in sovvenzioni e prestiti, è la cifra che l’amministrazione USA guidata dal presidente Joe Biden ha deciso di destinare al colosso dei chip Intel. L’obiettivo? Potenziare la produzione nazionale di chip semiconduttori. Si tratta dei una tra le più grandi spese del governo americano sinora elargite per sovvenzionare l’industria dei semiconduttori all’avanguardia. Scopriamo tutti i dettagli.
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Il maxifinanziamento a Intel
Il maxifinanziamento destinato a Intel sarà annunciato da Biden con un accordo preliminare per 8,5 miliardi di dollari in sovvenzioni, e fino a 11 miliardi di dollari in prestiti destinati alla sede del colosso dei chip in Arizona. Parte del capitale sarà utilizzato per costruire due nuove fabbriche, mentre un’altra parte per modernizzare quella già esistente. Oltre ai progetti Intel in Arizona, il capitale servirà per la costruzione di una fabbrica all’avanguardia di Intel in Ohio, un impianto di confezionamento avanzato nel New Mexico e un impianto di ricerca e sviluppo in Oregon. Gina Raimondo, segretaria del Dipartimento del Commercio, lo ha definito un «enorme affare» e uno dei più grandi investimenti mai realizzati nella produzione statunitense di semiconduttori.
Verso l’indipendenza dalla Cina e Taiwan?
Nella guerra dei chip, gli USA puntano a ridurre la dipendenza da Cina e Taiwan, dato che, secondo la Semiconductor Industry Association, la capacità produttiva globale di semiconduttori negli Stati Uniti è scesa dal 37% nel 1990 al 12% nel 2020. Già con il “CHIPS and Science Act” del 2022, l’America sta cercando di incrementare la produzione nazionale di chip, destinando all’industria 52,7 miliardi di dollari di finanziamenti, inclusi 39 miliardi di dollari in sussidi per la produzione di semiconduttori e 11 miliardi di dollari per ricerca e sviluppo. Questo ulteriore finanziamento dimostra quanto l’intero comparto punti su Intel, che oltre ai nuovi fondi stanziati dovrebbe ricevere fino a 3,5 miliardi di dollari dal Dipartimento del Commercio per aumentare la sicurezza nelle sue strutture in Arizona per produrre chip destinati all’esercito.