Notizie attorno al mondo, con l’innovazione come denominatore comune. Sono quelle raccolte tutti i mercoledì sui profili social di Paola Pisano, tra questi LinkedIn e Instagram, nel tentativo di comprendere dove ci porterà la tecnologia e qual è il suo ruolo nella vita di istituzioni, aziende e semplici cittadini.

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Intel verso il cultural change
Lip-BuTan, il nuovo amministratore delegato di Intel, ha promesso un grande “culture change”. Darà priorità all’attrazione di talenti, alla costruzione di relazioni con i clienti e alla riduzione della burocrazia. Una nuova cultura dell’innovazione vedrà Intel comportarsi come una “day-one startup” ossia come una startup del suo primo giorno. Il focus sarà anche la diminuzione della burocrazia che, a detta del nuovo CEO: «uccide l’innovazione». Osservando Intel è possibile capire nuovi trend organizzativi nelle aziende? Intel ha tagliato 15.000 posti di lavoro come piano per un nuovo rilancio. Il gruppo procederà anche con lo spin-off (scorporazione – quando un’azienda rende indipendente una parte della propria attività) di alcune attività non fondamentali ribadendo l’impegno dell’azienda a rimanere nel settore della produzione di chip. Tan ha detto di essere impegnato nella costruzione di una fonderia che richiederà di stringere relazioni con “due o tre clienti molto importanti”. Come, immaginiamo, Nvidia e Apple.
Anche le università investono in ChatGPT
La business school dell’American University sta lanciando Institute for Applied Artificial Intelligence. L’obiettivo è integrare l’AI in ogni aspetto della scuola. Alcune università e molte scuole superiori vietano ancora l’uso di ChatGPT e altri strumenti di AI generativa, mentre altre stanno investendo massicciamente. Se l’intelligenza artificiale è da tempo una presenza fissa nelle materie STEM, soprattutto in informatica, un po’ meno lo è nelle materie umanistiche. Ora sempre più business school riconoscono la necessità di insegnare l’Intelligenza artificiale generativa che verrà utilizzata per fare ricerche sui consumatori, progettare campagne di marketing, leggere bilanci, redigere documenti finanziari, valutare investimenti e analizzare fattori di rischio finanziario.

Per diventare fluenti nell’AI, gli studenti diminuiranno le loro competenze in altre materie? Lo scorso mese, l’università ha stretto una partnership con la startup Perplexity, fornendo a ogni studente della business school l’accesso gratuito a Perplexity Enterprise Pro. La scuola sta anche testando in anteprima un nuovo prodotto di Perplexity pensato appositamente per l’istruzione. Utilizzare l’Intelligenza artificiale per i compiti di base potrebbe impedire agli studenti di acquisire esperienza pratica e sicurezza. Uno studio del 2024 condotto da Deloitte ha rilevato che i giovani lavoratori sono preoccupati per la mancanza di formazione sul campo a causa del crescente uso dell’AI per compiti fondamentali come la preparazione di report, l’analisi di dati semplici e la presa di appunti durante le riunioni.
La corsa all’AI, tra America e Cina chi avrà la meglio?
Nella corsa all’Intelligenza artificiale, Cina e America hanno due approcci diversi e molti danno per scontato che la Cina sarà lenta ad adottare l’AI. La sua economia è più dipendente dalla manifattura e dall’agricoltura rispetto a quella americana e i due settori sembrano avere meno interesse verso l’AI. Intanto, il cloud computing è meno diffuso tra le imprese cinesi rispetto a quelle americane, privandole di potenza di calcolo scalabile e di una infrastruttura utile all’AI. Tuttavia, il vantaggio americano non è così chiaro come molti pensano e la Cina sta rapidamente colmando il divario nell’adozione tecnologica. Mentre il 50% delle aziende cinesi usa l’AI, è solo il 33% dell’America a utilizzarla. Anche se l’America ha i migliori modelli di AI, a che servono se nessuno li usa davvero? Nell’Intelligenza artificiale non vince solo chi ha le competenze, ma chi le sa utilizzare. L’America mantiene un vantaggio in forza bruta: nel 2025, Amazon, Alphabet, Microsoft e Meta investiranno 300 miliardi di dollari in nuove tecnologie, soprattutto di Intelligenza artificiale. I giganti cinesi Alibaba, Baidu, ByteDance e Tencent investiranno un sesto di questa cifra. Gli USA hanno dieci volte più data center della Cina. Ma in Cina, l’adozione dell’AI grazie al settore pubblico-che la usa per migliorare i servizi amministrativi, ai consumatori più aperti e fiduciosi verso le tecnologie intelligenti e all’industria manifatturiera, che riceve una quota significativa degli investimenti, in AI sta correndo veloce. L’idea che gli USA saranno i più rapidi a sfruttare l’Intelligenza artificiale non è più così sicura.

A che cosa sta lavorando ByteDance?
L’uso intelligente degli algoritmi di raccomandazione da parte di ByteDance alimenta la capacità di TikTok di fornire video brevi e coinvolgenti e pubblicità efficaci. Ma le sue competenze vanno oltre. L’azienda ha prodotto lavori notevoli in altri sottosettori dell’intelligenza artificiale, inclusi modelli linguistici di grandi dimensioni di alta qualità e modelli per la robotica. ByteDance ha prestigio e risorse sufficienti per attrarre dirigenti senior da Google. I suoi ex dipendenti hanno fondato una serie di startup, che spaziano dall’e-commerce internazionale all’IA applicata alla ricerca biomedica. La redditività di ByteDance ha permesso all’azienda di investire massicciamente nell’acquisto di chip AI al livello di Nvidia di Meta. ByteDance non si limita ad acquistare chip ma starebbe anche esplorando altre infrastrutture tecnologiche, come i cavi sottomarini. Tik Tok verrà acquistata o vietata in America? Poiché Pechino spinge affinché i modelli di IA delle sue aziende vengano adottati all’estero, la presenza globale di ByteDance rappresenta un vantaggio unico. Escludere TikTok dal mercato statunitense non affonderebbe ByteDance, dato il forte contributo della sua attività con base in Cina. Tuttavia, il mercato USA è estremamente redditizio, motivo per cui ByteDance si è battuta con forza per rimanervi. L’amministrazione Trump ha adottato una retorica severa per limitare gli investimenti statunitensi nella tecnologia dei Paesi rivali — ma TikTok ogni giorno continua a convogliare fondi verso l’AI cinese.