Negli Stati Uniti la suspense per lo sciopero degli sceneggiatori, in Italia ci si prepara alle vacanze. Ma non è ancora tempo di rinunciare alle nostre amate serie tv. Su StartupItalia il guest post di Diego Castelli, uno dei massimi esperti italiani di telefilm
È arrivata l’estate, ci preoccupiamo dell’abbronzatura e delle vacanze, e le serie tv spesso perdono qualche gradino nella scala di priorità, visto che le associamo soprattutto all’idea del divano, della tisana e della copertina. Forse però faremmo bene a non dare niente per scontato, visto quello che sta succedendo negli Stati Uniti. Da settimane tiene banco lo sciopero degli sceneggiatori raccolti nella Writers Guild of America, il sindacato che si oppone ai produttori di Hollywood dopo la scadenza del contratto collettivo, non ancora rinnovato dopo lo scorso primo maggio. Gli autori – che non lavorano solo alle serie tv, ma anche a film, reality, programmi di intrattenimento – chiedono condizioni economiche adeguate al mutato contesto industriale, in cui le piattaforme di streaming, non contemplate nei vecchi contratti, hanno imposto nuovi ritmi, nuove opportunità ma anche angoli oscuri di sfruttamento. I produttori per ora fanno muro, e provano a dare spazio ad autori e produzioni straniere per riempire palinsesti e menu. Intanto però, le conseguenze cominciano a sentirsi: molti progetti rimandati (diversi film Marvel, per esempio), serie tv non più rinnovate (è il caso di Magnum P.I.), progetti molto attesi e completamente cancellati, come il Metropolis di Sam Esmail, annullato perché i costi produttivi stavano diventando troppo alti. La lista di ritardi e cancellazioni diventa più lunga ogni giorno che passa, e potremmo doverci preparare a un autunno molto scarico di novità. Al momento non si vedono spiragli e non resta che attendere. Intanto però, a luglio possiamo stare tranquilli: qualcosa da guardare la troviamo lo stesso.
The Full Monty – Prima stagione
In un’era piena di remake, reboot e altri tentativi di sfruttare brand già conosciuti per attirare l’attenzione di spettatori sempre più soverchiati dalle proposte, bisogna conservare almeno un po’ di affetto per i sequel, specie quelli che arrivano dopo tanti anni. Perché un conto è sfruttare un nome famoso senza però gli adeguati agganci con l’originale, e un altro paio di maniche è lavorare su vere e proprie reunion. È il caso di The Full Monty, che nel 1997 diventò un successo cinematografico internazionale raccontando l’improbabile avventura spogliarellistica di alcuni disoccupati di Sheffield, in Inghilterra. “Squattrinati organizzati” era l’azzeccato sottotitolo italiano della pellicola, che ora torna sul piccolo schermo con un sequel “vero”, in cui tornano tutti i protagonisti principali a distanza di venticinque anni. Il tempo degli spogliarelli integrali è finito, ma questi arzilli vecchietti hanno ancora qualcosa da raccontarci su come si vive nell’Inghilterra del 2023, su quanto ancora bisogna dannarsi l’anima per tirare a campare, su quanto le cose importanti della vita non si possano mai dare per scontate.
Quando: Dal 5 luglio. Dove: Disney+.
Survival Of The Thickest
Negli ultimi mesi, complici gli oscar a Everything Everywhere All At Once e i successi seriali di Euphoria o The Beef, ogni volta che c’è di mezzo la casa di produzione A24 bisogna drizzare le antenne. Tanto più quando si parla di un progetto che sembra fatto apposta per inserirsi con spirito battagliero in un presente divisivo e polarizzato.
Survival of the Thickest, interpretata da Michelle Buteau (che è anche l’autrice dei racconti da cui la serie è tratta), è incentrata una donna nera, piuttosto in carne e da poco tornata single, che prova a ricostruirsi una vita dopo la fine di una relazione troppo opprimente. Ad aiutarla c’è il suo talento per la moda e la volontà di farsi strada nel mondo del fashion per persone con fisici diversi da quelli delle supermodelle. È la Netflix di questi anni, apertamente inclusiva, attenta alle minoranze e alla pluralità delle sue rappresentazioni. Qualcuno applaude, qualcuno dice “è troppo”, ma non si può capire il mondo in cui viviamo senza coglierne alcuni simboli fondamentali. Survival of the Thickest punta a diventare uno di questi.
Quando: 13 luglio. Dove. Netflix.
Foundation – Seconda stagione
Chi ha conosciuto il Ciclo delle Fondazioni di Isaac Asimov, a prescindere da quanto tempo sia passato dalla lettura, ricorda sicuramente una cosa: il senso del tempo che passa, di una Storia (con la esse maiuscola) che si srotola in un’intera galassia, e che viene prima compresa e poi abilmente manipolata da poche persone dotte, alle prese con forze spaventosamente più grandi di loro. Nella sua prima stagione Foundation, la serie di Apple Tv+ tratta dal capolavoro dello scrittore russo-americano, giocava con i personaggi e gli eventi della saga letteraria per costruire un proprio universo e un proprio percorso, azzeccando alcune mosse e fallendone altre, ma dando comunque l’idea di un’opera maestosa, che sarebbe stata messa alla prova proprio da una seconda stagione che, a rigor di logica, doveva seguire le idee di progresso e spostamento temporale viste su carta. Così accadrà, visto che la seconda stagione di Foundation è ambientata cento anni dopo la fine della prima, e racconta di un Impero sempre più in crisi e di una Fondazione che ha ormai compreso il suo ruolo artificiosamente religioso. Per menti aperte e sognatori incalliti.
Quando: dal 14 luglio. Dove: Apple Tv+
Operazione Speciale: Lioness – Prima stagione
Se dovessimo dire qual è la novità più ambiziosa di questo luglio, non ci sarebbero dubbi. Operazione Speciale: Lioness è un action-thriller che romanza un vero programma della CIA per l’addestramento di donne destinate a operazioni sotto copertura, e ha dalla sua un alto budget, un autore fra i più amati del momento, e un cast di primissimo livello. A firmare la serie è Taylor Sheridan, il creatore di Yellowstone, 1883, 1923, ma anche Tulsa King e Mayor of Kingstown, un autore che ormai non ha bisogno di presentazioni e che ha stabilito con Paramount un sodalizio tale, che ormai le sue numerose produzioni sono percepite come un unico, complesso “Sheridanverse”. Davanti alla macchina da presa, poi, due premi oscar come Morgan Freeman e Nicole Kidman, insieme alla protagonista Zoe Saldana, alla sua seconda prova seriale da protagonista dopo i successi cinematografici di Avatar e I Guardiani della Galassia.
Uno di quei progetti troppi grossi per fallire, e che potrebbe anche cadere proprio per questo. Ma non si può non dargli una chance.
Quando: Dal 23 luglio. Dove: Paramount+
Good Omens – Seconda stagione
Uno dei (tanti) paradossi che segnano la vita degli appassionati di serie tv: la gioia che si può provare per il rinnovo di una serie che in teoria doveva iniziare e finire con la prima stagione, unita però al timore che un secondo giro, dovuto al successo e non a una specifica esigenza creativa, possa non essere all’altezza delle aspettative. Good Omens è l’esempio perfetto. La prima stagione, uscita nell’ormai lontano 2019, era tratta dal romanzo Buona Apocalisse a Tutti!, di Terry Pratchett e Neil Gaiman, e in soli sei episodi offriva tutta la creatività, la comicità e il fantasy burlone di due autori ormai leggendari. In teoria doveva chiudersi lì: un solo libro e una sola stagione. A giugno 2021, però, l’annuncio che non ti aspetti, quello di un secondo ciclo di episodi che non potrà più poggiarsi su un libro già famoso, e dovrà per questo camminare sulle sue gambe. Certo, potrà ancora affidarsi a due fuoriclasse come Michael Sheen e David Tennant, interpreti rispettivamente dell’angelo Aziraphale e del diavolo Crowley, bizzarra coppia di amici impegnati nel salvataggio (o nella condanna) dell’umanità.
Molta curiosità, e molto timore.
Quando: 27 luglio. Dove: Netflix.