L’intelligenza artificiale, sulla quale i governi a livello globale hanno dibattuto per arrivare ad adottare una serie di regolamentazioni che ne definissero i confini, può essere di aiuto a proteggere i minori dai cyberrisk? Sulla questione il Regno Unito sta studiando come l’AI potrebbe intervenire per bloccare i contenuti dannosi per i bambini. Scopriamo come.
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AI contro i cyberrisk
L’Ofcom, l’autorità di regolamentazione incaricata di far rispettare l’Online Safety Act del Regno Unito, ha annunciato che intende lanciare una consultazione su come l’intelligenza artificiale e altri strumenti automatizzati possano essere utilizzati per rilevare e rimuovere contenuti illegali online, in particolare per proteggere i bambini da contenuti dannosi e identificare materiale pedopornografico che in precedenza risultava difficile da identificare Queste sono alcune delle proposte che l’Ofcom sta mettendo insieme per la sicurezza dei bambini online. Tra gli obiettivi che l’autorità britannica si è posta c’è quello di adottare strumenti più sofisticati per scovare contenuti illegali che potrebbero anche portare alla possibilità di elargire multe se le piattaforme non bloccassero i contenuti dopo le segnalazioni oppure creare barriere di accesso più forti per bloccarne la visione ai minori.
Quanti bambini sono connessi?
Secondo una ricerca effettuata dallo stesso ente, circa il 38% dei bambini tra i 5 e i 7 anni utilizza i social media. WhatsApp di Meta, con il 37%, è l’app più popolare, mentre TikTok è utilizzato dal 30% dei bambini tra i 5 e i 7 anni e Instagram dal 22%. Discord completa la lista ma è significativamente meno in voga, attestandosi solo al 4%. Circa un terzo, il 32%, dei bambini di questa età naviga online da solo e il 30% dei genitori ha affermato di essere d’accordo che i propri figli minorenni abbiano profili sui social media. In una ricerca sui bambini più grandi, di età compresa tra gli 8 e i 17 anni, è emerso che il 32% dei ragazzi ha dichiarato di aver visto contenuti preoccupanti, ma solo il 20% dei genitori ha affermato di aver segnalato qualcosa, mentre tra i giovani di età compresa tra 16 e 17 anni, il 25% ha affermato di non essere sicuro di distinguere il falso dal vero online.