«Circa il 65% degli utenti lo sta utilizzando da quando l’abbiamo lanciato. Finora su 4books l’utente medio entrava nell’app con un approccio molto proattivo. Ora con il Coach AI siamo anche noi che andiamo verso una modalità proattiva: guidiamo ciascuno nella crescita personale con una Intelligenza artificiale che diventa via via più capace nell’indicare quali step percorrere». A pochi giorni dal lancio di questa nuova feature, StartupItalia ha intervistato il Coo e co-founder di 4books Marco Calabrò per farsi raccontare le caratteristiche e gli obiettivi di Coach AI, servizio che l’app lanciata sette anni fa e verticale nella formazione professionale continua punta un domani a fare crescere tra i propri utenti.

Come avete sviluppato il Coach AI? Su quale infrastruttura vi siete basati?
Abbiamo creato un’infrastruttura che ci permette di integrarci con vari LLM. In questo momento operiamo con OpenAI, ma potremmo fare uno switch con altri modelli qualora ci servisse. Con Coach AI capiamo la domanda dell’utente basandoci sulla knowledge di 4books in termini di contenuti. Libri, podcast esclusivi, newsletter. Su questa conoscenza cerchiamo di individuare quali sono i contenuti più inerenti alla sua esigenza e in base a quella rispondiamo come un coach.
Ci puoi fare un esempio pratico di utilizzo? Il Coach AI funziona tramite testo o anche audio?
Sull’audio stiamo lavorando. Al momento ti restituisce soltanto testo. Un utente potrebbe chiedere come imparare a gestire meglio i propri soldi. A quel punto il Coach AI ti dà 7/8 step con azioni da fare e per ciascuno la referenza di un libro disponibile su 4books. Via via che continua la conversazione è lui stesso che ti stimola.
In sostanza memorizza le conversazioni e ti profila?
L’idea è di farlo evolvere sempre di più. Se l’utente a un certo punto ha espresso la volontà di migliorare nel public speaking sarà il Coach AI a stimolarlo in futuro su quella skill.

Su tutte le piattaforme, dallo streaming agli ecommerce, gli utenti ricevono suggerimenti sulla base degli algoritmi. In che modo il Coach AI si distingue?
Vogliamo che diventi un coach che ti stia dietro. L’abbiamo voluto fare integrando l’AI con la curation che svolgiamo da sette anni sulla qualità dei contenuti più autorevoli. Come se avessi ChatGPT ma filtrato con i libri più importanti settore per settore.
Ogni transizione tecnologica richiede nuove competenze. Ma con l’AI c’è anche il rischio concreto di minori risorse umane necessarie. Voi che approccio utilizzerete?
Noi stiamo cercando di utilizzare l’Intelligenza artificiale tenendo sempre solidi i nostri principi. Uno di questi è la qualità e la cura dei contenuti, che non appalteremo mai a nessuna AI. Sono le persone che si occupano di selezionare i migliori libri e curare le loro analisi. Poi certo vogliamo creare nuovi strumenti. Secondo un report del World Economic Forum i datori di lavoro prevedono che il 39% delle competenze cambierà entro il 2030.
A questo proposito come riuscite a valutare il processo di upskilling dei vostri utenti?
Riusciamo a valutare le persone in ciascuna skill. Quando leggi un contenuto ti assegniamo un punteggio nelle skill che quel contenuto aiuta a migliorare. Come app di micro-learning siamo concentrati su questo concetto di competenze. Non ascolti contenuti a caso, ma elementi che ti aiutano a migliorare. Vogliamo supportare gli utenti a gestire questa transizione dell’AI.
Quand’è che utilizzi 4books durante la giornata?
Oltre che da imprenditore mi è servito molto a livello personale. Come use case lo utilizzo molto in auto e poi non ho i social. Il nostro motto infatti è “stop scrolling, start lifelong learning“. Mi è servito quando sono diventato papà, per ragionare di concetti legati alla genitorialità. Ogni volta che è uscito un libro nuovo sul tema ho imparato cose importanti. È un ambito della vita su cui crescere, esattamente come sul lavoro.