Si chiama Xu Zewei il cittadino cinese di 33 anni residente a Shanghai, che è stato arrestato il 3 luglio all’aeroporto di Malpensa, con l’accusa di effettuato operazioni di spionaggio informatico su vaccini anti Covid in sviluppo presso l’Università del Texas e di aver preso parte a una campagna di intrusione su larga scala, nota come ‘Hafnium’. Sulle sue tracce si è mossa persino l’FBI.
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Chi è Xu Zewei?
Con un volo proveniente da Shanghai, dopo l’atterraggio a Malpensa sono intervenute le forze dell’ordine che arrestato l’hacker. Secondo quanto si legge su Hdblog, l’uomo è accusato dalle autorità statunitensi di far parte di un team di cybercriminali che, a partire dal febbraio 2020, avrebbe effettuato operazioni di spionaggio informatico su vaccini anti Covid in sviluppo presso l’Università del Texas e di aver preso parte a una campagna di intrusione su larga scala, nota come ‘Hafnium’, orchestrata dal governo cinese per raccogliere informazioni riservate sulle politiche del governo statunitense.
In particolare, Xu Zewei è accusato di frode telematica e furto di identità aggravato (pena massima di 5 anni), accesso non autorizzato a sistemi informatici protetti (altri 5 anni), furto di identità aggravato (2 anni) e associazione a delinquere finalizzata alla frode telematica, reato per il quale è prevista una pena fino a 20 anni di carcere. Secondo quanto emerge dagli atti del Ministero dell’Interno italiano, l’FBI ritiene che Xu abbia partecipato a un’associazione a delinquere insieme ad altri cittadini cinesi per sottrarre informazioni riservate tramite accessi non autorizzati a computer di università, centri di ricerca e studi legali, sfruttando vulnerabilità del software Microsoft Exchange Server.
Nell’ambito dell’inchiesta statunitense, Xu e i suoi presunti complici avrebbero carpito dati strategici sulla ricerca scientifica, in particolare nel pieno della pandemia Covid, prendendo di mira immunologi, virologi e ricercatori impegnati nello sviluppo di vaccini, terapie e test diagnostici. Parte dell’attività avrebbe avuto come obiettivo anche soggetti a conoscenza di politiche governative sensibili negli Stati Uniti.
La replica della moglie
Subito dopo l’arresto, la moglie di Xu Zewei, una 32enne insegnante di matematica residente a Shanghai, ha respinto le accuse davanti alla Polizia postale aggiungendo che il marito, oltre a sostenere economicamente la famiglia, soffrirebbe di problemi psicologici che potrebbero aggravarsi in caso di trasferimento in un carcere americano.
L’avvocato Enrico Giarda, legale di Xu, ha definito le accuse “fumose” e ha spiegato che l’uomo, detenuto nel carcere di Busto Arsizio (Varese), proclama la propria innocenza. La difesa valuta di chiedere la concessione degli arresti domiciliari in attesa dell’esito del procedimento. L’udienza alla Corte d’Appello di Milano è prevista domani, 8 luglio.