Ci sono territori che diventano laboratori del futuro. Come semi piantati nella terra giusta, le idee hanno bisogno di spazio, energia e connessioni per crescere. Nelle Marche, Terna ha scelto di far germogliare un nuovo ecosistema dell’innovazione, dove tecnologia, impresa e comunità si intrecciano per disegnare la transizione energetica di domani. Ad Ascoli Piceno nasce il Terna Innovation Zone Adriatico. Il gruppo guidato da Giuseppina Di Foggia ha inaugurato un nuovo centro per l’innovazione nelle Marche, pensato per contribuire alla trasformazione del territorio adriatico in un punto di riferimento nello sviluppo tecnologico al servizio della transizione energetica.
L’obiettivo è duplice: sostenere l’evoluzione dell’imprenditoria innovativa locale e favorire la nascita di un ecosistema inclusivo e sostenibile. L’iniziativa è stata presentata nel corso di un evento che ha coinvolto rappresentanti istituzionali, accademici e il Direttore Strategia, Digitale e Sostenibilità di Terna, Francesco Salerni.
Un ecosistema per startup, PMI e università nel cuore delle Marche
Il nuovo hub si propone come uno spazio di ricerca e collaborazione tra startup, PMI innovative, università e istituzioni, promuovendo un modello di “economia dei distretti” volto a distribuire risorse e competenze in maniera più equa. Al suo interno, sono già attive due iniziative che puntano a creare valore condiviso e a rafforzare il ruolo delle Marche come territorio strategico per l’innovazione: “OpenHUB”, un programma di accelerazione dedicato a startup e PMI nei settori della transizione energetica e digitale, sostenuto da Terna e dalla Regione Marche; e “OpenLAB”, un laboratorio focalizzato sulla sperimentazione di soluzioni tecnologiche avanzate, in particolare nei campi della trasmissione in corrente continua ad alta tensione (HVDC) e delle tecnologie marittime.

Un impegno strutturale per il territorio e per il sistema Paese
Il Terna Innovation Zone Adriatico si avvale di una rete di partner strategici — dalla Regione Marche al sistema universitario regionale, da Confindustria ad ANCI e SMAU — coinvolti in attività di ricerca, trasferimento tecnologico e sostegno alle imprese. Il progetto rientra in un piano più ampio di investimenti che Terna ha previsto per le Marche, pari a 700 milioni di euro nel Piano di Sviluppo 2025-2034. Tra le opere principali, l’Adriatic Link: un’infrastruttura HVDC da 1.000 MW e 250 km, di cui 210 in cavo sottomarino, già autorizzata dal MASE e considerata strategica per la sicurezza e l’efficienza del sistema elettrico nazionale.
Il lancio del Terna Innovation Zone Adriatico rappresenta un avanzamento del programma avviato dal gruppo nel 2024, pensato per rafforzare la collaborazione con gli ecosistemi dell’innovazione a livello nazionale e internazionale. Quello nelle Marche è il terzo Terna Innovation Zone, il primo in Italia dopo i due lanciati a San Francisco e a Tunisi.
Dalle Marche al mondo: la strategia per l’innovazione sostenibile
Il lancio del Terna Innovation Zone Adriatico rappresenta un’evoluzione del programma avviato dal gruppo nel 2024, pensato per rafforzare la collaborazione con gli ecosistemi dell’innovazione a livello nazionale e internazionale. Con i primi due hub inaugurati a San Francisco e Tunisi, Terna ha tracciato un nuovo modello di apertura verso i principali centri globali dell’innovazione nel settore energetico.
A San Francisco, nel cuore della Silicon Valley, ha preso forma l’Innovation Zone Forum, uno spazio di confronto tra startup, investitori e stakeholder europei e statunitensi, finalizzato all’esplorazione delle tecnologie emergenti per affrontare le sfide della transizione energetica — dalla gestione delle rinnovabili intermittenti alla digitalizzazione delle infrastrutture.
A Tunisi, invece, Terna ha avviato il suo primo hub africano, con l’obiettivo di rafforzare la cooperazione tra Italia e Tunisia nell’ambito del Piano Mattei. L’iniziativa è centrata su attività di formazione, trasferimento di competenze e scouting tecnologico, per supportare la crescita del settore elettrico tunisino in chiave sostenibile. Entrambe le esperienze internazionali testimoniano l’approccio di Terna a una transizione energetica non solo tecnologicamente avanzata, ma anche inclusiva e fondata sulla cooperazione tra territori.
