Cosa pensasse il vicepresidente USA JD Vance dell’Europa si poteva già intendere ascoltando il discorso ostile che ha tenuto nei confronti del Vecchio continente a Monaco alcune settimane fa. Fa comunque un certo effetto il modo in cui il vice di Donald Trump ha parlato dell’UE stando agli screenshoot pubblicati dal direttore dell’Atlantic Jeffrey Goldberg, aggiunto per un clamoroso errore a un chat su Signal nella quale erano presenti insieme a lui 18 figure di spicco dell’amministrazione americana. «Odio salvare di nuovo l’Europa», ha scritto Vance.

I messaggi della chat tra Vance e i vertici USA su Signal
Come abbiamo scritto nelle scorse ore sul magazine, il direttore della rivista americana, testata critica nei confronti di Trump, ha fatto uno scoop notevole. Non soltanto perché nella chat si è discusso di un attacco militare contro gli Houthi in Yemen – operazione poi avvenuta – ma anche perché negli scambi emergono alcune informazioni che potrebbe addirittura suggerire uno scontro all’interno della Casa Bianca.
Senza contare che Signal non è una piattaforma sulla quale gli USA ammettono lo scambio di informazioni sensibili come quelle riguardanti operazioni militari. In uno scambio nel quale Vance ha parlato appunto di non volere più salvare l’Europa, dal momento che le rotte commerciali marittime sarebbero garantite dalla forza navale americana, il segretario alla Difesa Pete Hegseth ha detto rivolgendosi al vice di Trump: «Condivido pienamente la tua avversione per gli europei scrocconi. È PATETICO».

Il lavoro del giornalista americano non è stato quello di pubblicare per intero i contenuti dei messaggi. C’è un punto dell’articolo in cui Goldberg ricostruisce l’intera vicenda, in cui spiega che ha avuto accesso a informazioni molto sensibili da un punto di vista militare e che, ovviamente, non ha pubblicato per non mettere in pericolo la sicurezza nazionale e dei soldati all’estero.
In un’altra conversazione Vance ha anche detto che il bombardamento degli Houthi avrebbe finito con il giovare agli scambi commerciali europei lungo il Canale di Suez. «Il 3% del commercio statunitense passa per Suez, mentre passa il 40% del commercio europeo. C’è il rischio concreto che l’opinione pubblica non capisca questo o perché sia necessario». E a questo punto il vice di Trump mostra un dissenso rispetto al capo della Casa Bianca.
«Non sono sicuro che il Presidente – ha scritto – sia consapevole di quanto questo sia incoerente con il suo messaggio sull’Europa in questo momento. C’è un ulteriore rischio di vedere un’impennata moderata o grave dei prezzi del petrolio. Sono disposto a sostenere il consenso del team e a tenere per me queste preoccupazioni».