Meta Platform ha respinto il tentativo da parte della Federal Trade Commission degli Stati Uniti di modificare un accordo sulla privacy del 2020, sottolineando di avere già rivelato all’agenzia governativa statunitense due errori tecnici relativi alla sua app Messenger Kids. La questione nasce dal fatto che la FTC vuole inasprire l’accordo del 2020 relativo alla privacy di Facebook che vieta di trarre profitto dai dati dei minori.
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La disputa tra Meta e FTC
L’impresa di Zuckerberg afferma di avere rivelato i bug al centro della contestazione nel luglio 2019, aggiungendo di aver speso 5,5 miliardi di dollari per il suo programma sulla privacy e le relative iniziative. Ma per la FTC tutto questo non basta e vorrebbe che le politiche a supporto della tutela dei minori venissero intensificate. L’agenzia governativa ha accusato Meta di avere ingannato i genitori sulla tutela dei bambini e a marzo una corte d’appello statunitense ha stabilito che Zuckerberg non può impedire alla FTC di riaprire un’indagine sulle pratiche sulla privacy della sua unità Facebook, nonostante le obiezioni di Meta di aver già pagato una multa di 5 miliardi di dollari e accettato una serie di garanzie. D’altro canto. Meta, che ha negato di avere ingannato i genitori dei minori sui rischi per la privacy e ha citato in giudizio la FTC a novembre, in un’ampia contestazione costituzionale.