Paul McCartney e Ringo Starr l’hanno definita una operazione di archeologia musicale. Resa possibile grazie a una tecnologia sviluppata dal regista Peter Jackson
Da poche ore è disponibile sulle piattaforme streaming l’ultima canzone dei Beatles, una delle band musicali più iconiche di tutti i tempi. Now and Then, questo il titolo del brano, è il frutto della tecnologia di intelligenza artificiale, che ha permesso di prendere spunto da una vecchia registrazione lo-fi di John Lennon, dunque con diverse imperfezioni audio, ripulita grazie all’AI. Il materiale è stato dato in pasto a un software di apprendimento automatico con un risultato apprezzato dai due componenti ancora in vita del gruppo, Paul McCartney e Ringo Starr.
Come ha ricostruito The Verge la canzone Now and Then dei Beatles è il frutto di una tecnologia utilizzata durante la registrazione del documentario sulla band, Get Back, girato dal regista Peter Jackson (famoso per la trilogia de Il Signore degli Anelli). Di fronte a questa soluzione innovativa Paul McCartney e Ringo Starr hanno così deciso di dare una nuova possibilità al nastro di Now and Then. In passato infatti i due musicisti, insieme a George Harrison (poi scomparso nel 2001), si erano ritrovati per lavorare su due brani – Free as a Bird e Real Love – basati su arrangiamenti di Lennon. Ma su Now and Then i problemi tecnici erano troppi per produrre qualcosa di pubblicabile, fino a quando la band non è inciampata sull’AI. «Questa straordinaria storia di archeologia musicale riflette l’infinita curiosità creativa dei Beatles e il loro comune fascino per la tecnologia», si legge nella descrizione del video pubblicato sul profilo YouTube ufficiale.
Storie simili dimostrano quanto tra arte e AI ci possa eccome essere una collaborazione (ce ne ha parlato Lorenzo Ceccotti in questa intervista). D’altra parte continuano gli abusi: di recente l’attrice Scarlett Johansson ha fatto causa a un’app che ha replicato la sua voce e le sue sembianze con l’intelligenza artificiale per una pubblicità online. Sorte analoga è toccata al Premio Oscar Tom Hanks, finito a sua insaputa in una pubblicità fake per una polizza sanitaria.