Da un anno a questa parte si parla molto di Nvidia per via delle sue strabilianti performance in Borsa. L’azienda è diventata la terza più capitalizzata al mondo – 2,5 trilioni di dollari – grazie al lavoro nel comparto chip e soprattutto grazie all’hype attorno all’intelligenza artificiale. Nelle scorse ore tuttavia un’inchiesta giornalistica pubblicata su 404 Media, a cura di Samatha Cole, ha fatto luce su una pratica che durerebbe da tempo e che non sembrerebbe nuova tra le tech company. Potrebbe far impensierire il gigante USA dei chip?
Nvidia, cosa riporta l’inchiesta giornalistica
“Un ex dipendente di Nvidia – si legge nell’articolo – a cui 404 Media ha concesso l’anonimato per parlare dei processi interni di Nvidia ha dichiarato che ai dipendenti è stato chiesto di raccogliere video da Netflix, YouTube e altre fonti per addestrare un modello di intelligenza artificiale per il generatore di mondi 3D Omniverse di Nvidia, per i sistemi di auto a guida autonoma e per i prodotti umani digitali”.
Non è la prima volta che si parla di una questione del genere. In passato OpenAI è stata presa di mira dopo un’intervista non brillante della Cto Mira Murati, la quale non è riuscita a rispondere in maniera chiara alla domanda se la società abbia o meno utilizzato video disponibili online per allenare la propria intelligenza artificiale (in quel caso si parlava del software Sora).
Tornando al caso Nvidia, l’inchiesta di 404 Media è partita dal contenuto di mail e messaggi su Slack. In questi scambi emerge lo scetticismo da parte di alcuni dipendenti nell’utilizzo di materiali coperti da copyright per allenare l’AI. Intanto la multinazionale si è difesa dicendo di aver rispettato tutte le leggi sulla tutela del diritto d’autore. Al momento non è chiaro di quanto materiale video si stia parlando, ma l’impressione è che si tratti di una mole imponente.