Secondo il Wall Street Journal i rapporti tra OpenAI e Microsoft, principale investitore nella società di Sam Altman, non sarebbero ottimi. L’ex startup di Intelligenza artificiale che ha avuto un impatto sull’ecosistema startup globale grazie al successo di ChatGPT sembrerebbe insofferente di fronte al ruolo del colosso di Redmond nei propri affari.
Se è vero che Altman deve molto a Satya Nadella, spesosi in prima persona nell’autunno del 2023 quando è riuscito a rimetterlo a capo dell’azienda dalla quale era stato clamorosamente licenziato con accuse di scarsa trasparenza, il legame tra le due società potrebbe tuttavia essere arrivato a un punto di rottura.
OpenAI può liberarsi di Microsoft?
Microsoft è una Big Tech che grazie all’Intelligenza artificiale e ai suoi investimenti in OpenAI è riuscita a recuperare terreno e capitalizzazione negli ultimi anni. OpenAI, fondata nel 2015, è cresciuta grazie anche ai suoi finanziamenti: 19 miliardi in tutto. Pochi mesi fa la creatura di Sam Altman ha raggiunto una valutazione da 340 miliardi di dollari chiudendo un round da 40 miliardi.
Come ha ricostruito il Wall Street Journal – che peraltro ha un accordo con OpenAI per allenare i propri modelli di AI sui contenuti della testata – Altman avrebbe un paio di opzioni davanti a sè: esporsi pubblicamente e denunciare una situazione di rischio monopolio da parte di Microsoft sul settore; chiedere altrimenti l’intervento delle autorità federali per rischi concreti sulla libera concorrenza.
OpenAI, lanciata come laboratorio non profit sull’AI, è in un percorso di trasformazione dell’assetto societario che la porterà a diventare una public benefit corporation. Ma l’operazione richiede il consenso di Microsoft, la quale sembrerebbe intenzionata a chiedere in cambio quote per aumentare la propria partecipazione.
C’è poi il nodo dell’acquisizione di Windsurf, comprata da OpenAI per 3 miliardi di dollari. In base agli accordi, Microsoft può mettere le mani su tecnologie della società di Sam Altman così come di realtà da essa acquisite nel corso del tempo. Il timore è che questo vada a potenziare GitHub, prodotto con cui la Big Tech potrebbe fare concorrenza a ChatGPT.
Come se non bastasse c’è poi il nodo dell’AGI, la super Intelligenza artificiale di cui si parla da anni. Altman ne è già in possesso? Su questo non si hanno informazioni ufficiali. Trump è molto attento alla questione, tanto che ha coinvolto OpenAI nel progetto Stargate da mezzo trilione di dollari per costruire data center in Texas. Quando e se OpenAI dovesse metterla in commercio varrebbe ancora l’accordo di esclusiva con Microsoft?