Come ha riportato il Guardian, l’azienda israeliana Paragon ha chiuso i contratti governativi con l’Italia. Negli scorsi giorni si è parlato della società che sviluppa lo spyware Graphite dal momento che WhatsApp ha riferito di attività di spionaggio sull’app di messaggistica che hanno colpito dozzine di persone in giro per il mondo. In Italia, così come nel resto del mondo, Paragon ha clienti in ambito istituzionale e di Difesa e fornisce le proprie tecnologie capaci di prevenire crimini e garantire la sicurezza delle persone.
Cosa ha detto Palazzo Chigi sul caso Paragon?
In una nota pubblicata ieri, 5 febbraio, Palazzo Chigi è intervenuto per difendersi dalle accuse di aver sfruttato Graphite per spiare ad esempio giornalisti (come Francesco Cancellato, direttore di Fanpage) e attivisti (come Luca Casarini, fondatore della ong Mediterranea). «In merito a quanto pubblicato da alcuni organi di stampa su presunte attività di spionaggio che avrebbero riguardato operatori dell’informazione – si legge – la Presidenza del Consiglio esclude che siano stati sottoposti a controllo da parte dell’intelligence, e quindi del Governo».
Come funziona lo spyware di Paragon?
Secondo il Guardian al momento non si sa quali siano gli enti governativi con cui Paragon aveva siglato i contratti per offrire il proprio spyware in Italia. Sembra che delle decine di persone spiate nel mondo sette siano in Italia. Cancellato e Casarini hanno dichiarato di essere stati informati da Meta dall’attività di spionaggio subita sui propri profili WhatsApp. Il Copasir si sta occupando della vicenda.
La particolarità di questi software sta non soltanto nella loro efficacia, ma soprattutto nel fatto che la vittima non deve cliccare link sospetti o compiere azioni solitamente rischiose quando si parla di tutelarsi dagli attacchi informatici. Il device – come lo smartphone – viene violato ed è possibile accedere a tutti i contenuti e alla fotocamera senza che il proprietario ne sia a conoscenza. Quando si parla di cybersicurezza uno dei Paesi più all’avanguardia è Israele: è sempre israeliana un’altra società, NSO, al centro delle polemiche anni fa per l’utilizzo del software Pegasus.